[Rimandano a settembre per vendersi gli aiuti alle famiglie e imprese in cambio di voti, come il reddito di cittadinanza] Casalino detta la linea a Conte sul recovery plan. È una dittatura: il rinvio di Casalino non piace neanche al presidente Sergio Mattarella

By Luciano Birra (per ith24)

Mentre il paese è alla deriva, alla fame, il premier Giuseppe Conte parla di rimandi come se fossero caramelle.

“Dopo l’estate arriverà il Recovery Plan per l’Italia”. Addirittura si rimanda a dopo l’estate. Parole che non possono essere più tollerate: il Paese è in ginocchio e il premier temporeggia, rimanda il piano per la ripresa a dopo l’estate. Vicenda alla quale Dagospia riserva un retroscena in cui si legge che “il rinvio a settembre è considerato un errore colossale da Sergio Mattarella ma pure da Beppe Grillo che non ha mai stimato (eufemismo) il leguleio pugliese: ma che messaggio dà l’Italia al mondo?”. Dietro a tutto ciò, c’è sempre lo zampino di Rocco Casalino. Aggiunge infatti Dago: “Sotto dettatura di Casalino, Conte sostiene che deve mettere ancora a punto il piano della ripartenza. Ma, dopo 10 giorni di Stati Generali, decine di task force, commissari, commissioni, pareri, editoriali, che altro se dovemo di’”.

Forse la paura di un ritorno alle urne? Oppure vendere questi aiuti ai cittadini alle prossime elezioni regionali o politiche come fecero con il reddito di cittadinanza?

Nascondetevi, siete circondati.

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