“Ricatti psicologici alla ragazzina”. Spunta una nuova pista sull’omicidio di Michelle

Spunta una nuova ipotesi sull’omicidio di Michelle Causo, la 17rnne uccisa a Primavalle mercoledì scorso. Secondo quanto trapela al Corriere.it da fonti vicine all’inchiesta, gli inquirenti non escludono che il movente del delitto possa essere riconducibile a presunti ricatti dell’arrestato, O.S.D (le iniziali del nome), ad alcune ragazzine sui social. Intanto stamattina, a Torrevecchia, saranno celebrate le esequie della ragazza. I genitori, tramite il loro legali, hanno chiesto di “evitare ricostruzioni fantasiose sul movente” che rischiano di pregiudicare il decoro e l’onore della figlia.

Durante l’interrogatorio di convalida del fermo, il killer ha dichiarato di aver contratto un debito per droga – “di 20 o 30 euro” – con Michelle e di averla uccisa al culmine di un litigio. Un movente plausibile, secondo chi indaga, ma non tale da motivare l’efferatezza del delitto (la diciassettenne è stata colpita con venti coltellate, alcune inferte anche al viso). Tra le varie ipotesi al vaglio degli inquirenti spunta quella di un lite tra ragazzi per presunte minacce che O. avrebbe indirizzato ad alcune ragazzine sui social. Una circostanza, non meglio definita, che però potrebbe aprire nuovi scenari sul delitto e chiarire i rapporti tra la vittima e l’aggressore. In tal senso sarà decisivo l’esito degli accertamenti tecnici sui cellulari e altri dispositivi (tablet e pc) in uso ai due giovani.

In vista delle esequie, che si terrano alle ore 11 di questa mattina nella chiesa di via Torrevecchia, i genitori di Michelle hanno chiesto agli organi di stampa silenzio nel rispetto della figlia. In una nota diffusa ieri dai legali Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso, per conto e nell’interesse della famiglia della 17enne, nonostante venga espresso “apprezzamento per le tantissime manifestazioni di solidarietà e cordoglio nei confronti della povera Michelle”, si chiede “alla luce delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa da più persone, in particolare da coetanei della ragazza, dalle quali emergerebbero fantasiose ricostruzioni circa il movente del reato, tali persino, in alcuni casi, da pregiudicare l’onore e il decoro della vittima e tenuto conto, peraltro, dello stato, a oggi embrionale, delle indagini giudiziarie, si chiede di serbare un compassionevole silenzio, onde onorare al meglio il ricordo di Michelle, nel rispetto dell’inconsolabile dolore dei suoi famigliari”.

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