Raid su Mosca e Blitz contro le Navi russe. Si scalda la guerra in casa…

In questi giorni le forze di difesa aerea di Mosca hanno un enorme carico di lavoro da smaltire. La capitale della Russia si è infatti trasformata nel bersaglio prediletto dei droni ucraini mentre al suo interno si susseguono raid silenziosi effettuati da Kiev.

L’ultimo è avvenuto alle prime ore del primo giorno di agosto. Il sindaco della città, Sergei Sobayanin, ha fatto sapere che diversi velivoli senza equipaggio sono stati abbattuti mentre cercavano di volare nei cieli della metropoli. Un ospite indesiderato sarebbe tuttavia riuscito a danneggiare un grattacielo del complesso Moscow City, a quanto pare lo stesso colpito di recente durante un altro raid di droni.

“La facciata al livello del 17esimo piano è stata danneggiata. I servizi di emergenza stanno lavorando”, ha scritto il sindaco su Telegram. Il ministero della Difesa russo ha parlato di un “tentativo di attacco terroristico da parte del regime di Kiev” con droni contro strutture nella città di Mosca e nella regione di Mosca. “Due uav ucraini sono stati distrutti in aria da mezzi di difesa aerea sopra il territorio dei distretti di Odintsovo Narofominsk della regione di Mosca”, si legge nella nota del messaggio

Un altro drone, avendo perso il controllo, è caduto sul territorio del complesso della città di Mosca. Il sindaco Sobyanin ha quindi spiegato che la torre colpita è “la stessa dell’ultima volta”. Una fonte dei servizi di emergenza intercettata dall’agenzia russa Ria Novosti ha scritto che “i vetri dell’edificio sopra il 21esimo piano sono stati danneggiati, le finestre sono andate in frantumi su una superficie di 150 metri quadrati. Non ci sono informazioni sulle vittime”.

Droni ucraini su Mosca, dunque, ma anche in altre regioni strategiche. L’esercito russo ha dichiarato di aver respinto, la notte scorsa, un attacco ucraino con tre droni marini contro le sue motovedette nel Mar Nero. “I tre droni marini nemici sono stati distrutti” dal fuoco delle navi russe, ha affermato il solito ministero della Difesa in un comunicato, aggiungendo che le motovedette sono state attaccate a 340 km a sud-ovest di Sebastopoli, il porto della flotta russa del Mar Nero situato in Crimea.

I droni ucraini, si legge nel comunicato diramato da Mosca, avevano preso di mira le “motovedette Sergey Kotov e Vasily Bykov, che stavano monitorando le rotte di navigazione nella parte sud-occidentale del Mar Nero, 340 chilometri a sud-ovest di Sebastopoli”. I tre droni marini ucraini sarebbero stati distrutti dalle armi standard delle navi russe. Entrambe le motovedette continuerebbero a svolgere la loro missione.

I precedenti iniziano a destare preoccupazioni nei corridoi del Cremlino, se non altro per la loro intensità. Domenica 30 luglio, Mosca è stata attaccata da droni ucraini, con danni minori a due grattacieli di uffici. Un altro velivolo era stato distrutto sopra il distretto di Odintsovo appena fuori Mosca, e altri due erano stati intercettati nella capitale. Lo stesso giorno, 25 uav ucraini avevano preso di mira la Crimea: 16 sarebbero stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea, 9 bloccati da mezzi di guerra elettronica.

“A poco a poco, la guerra sta tornando nel territorio della Russia, nei suoi centri simbolici e basi militari, e questo è un processo inevitabile, naturale e assolutamente giusto”, ha dichiarato Volodymyr Zelensky, commentando uno dei raid di droni contro Mosca.

La Cina, intanto, ha deciso di limitare le esportazioni di droni civili a lungo raggio a causa della guerra in Ucraina e della preoccupazione per il potenziale adattamento militare dei velivoli senza pilota, secondo quanto riporta il Washington Post.

Il ministero del Commercio cinese ha dichiarato che verranno applicati controlli sulle esportazioni per impedire l’uso non autorizzato di uav. Le restrizioni saranno applicabili ai droni che superano il raggio visivo degli operatori o che hanno una durata di volo superiore a 30 minuti o che pesano più di 7 chilogrammi. La decisione arriva dopo che gli Stati Uniti hanno pubblicato un rapporto d’intelligence che rivela la possibilità che Pechino abbia fornito attrezzature all’Ucraina con potenziali applicazioni militari.  

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.