Questione Mafia, Mantovano: “La modifica del concorso esterno non è un tema in discussione”

La modifica del reato di concorso esterno in associazione mafiosa “non è un tema in discussione”. A dirlo è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, intervenendo sulle polemiche scatenate intorno a un ragionamento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla possibilità di una rimodulazione.

“Ai parenti delle vittime di mafia, a Salvatore Borsellino e Maria Falcone, dico che modificare il reato di concorso esterno in associazione mafiosa non è un tema in discussione”, ha affermato Mantovano, parlando con il Fatto Quotidiano. Salvatore Borsellino e Maria Falcone, intervistati entrambi da Repubblica, infatti, hanno espresso preoccupazioni e critiche di fronte all’ipotesi di un intervento sul reato. “Il governo – ha chiarito Mantovano – non farà alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata. Ci sono altre priorità”.

Per Mantovano “la giurisprudenza sul concorso esterno è consolidata” e “non c’è bisogno di aprire un altro fronte”, nonostante, ha ammesso, “ci sono interpretazioni diverse dei giuristi sul tema”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, che viene dalle file della magistratura, in cui entrò nel 1983, quindi, ha richiamato una sentenza della Cassazione (la 34895 del 2022) che “ha rivisto il concetto stesso di criminalità organizzata” e “creato allarme nei tribunali” perché vengono messe in discussione “le aggravanti speciali, i benefici penitenziari e così via”. Su questo, quindi, i giudici, ha detto, “dovranno fare chiarezza”. Ma sul concorso esterno “non serve intervenire politicamente”, perché ci sono “altre priorità”. “Vi assicuro – ha ribadito il sottosegretario – che non faremo alcun passo indietro nella lotta alla criminalità organizzata”.

Nordio nel suo ragionamento, svolto nell’ambito di una più ampia conversazione sui temi della giustizia nel corso della manifestazione “Piazza Italia” in corso a Roma, aveva rilevato quella che ritiene essere una illogicità del reato. “Il concorso esterno non esiste come reato, è una creazione giurisprudenziale. È un ossimoro, se sei concorrente non sei esterno e se sei esterno non sei concorrente. Noi non vogliamo eliminarlo, sappiamo che si può essere mafiosi all’interno dell’organizzazione o favoreggiatori all’esterno, ma il reato va rimodulato”, aveva detto.

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