Piantedosi usa il pugno duro: “I migranti irregolari vanno espulsi. Governo vicino a cittadini di Castel Volturno”

Piantedosi e il governo Meloni non lasciano soli Castel Volturno, la seconda Lampedusa italiana per numero di sbarchi e presenze di immigrati irregolari. “I numeri dei migranti irregolari sono significativi, più di 10mila sicuramente a Castel Volturno. Noi vorremmo rompere l’approccio avuto fino ad ora, di fronte all’enormità del problema nessuno ha buttato il cuore oltre l’ostacolo e io vorrei avere l’ambizione di fare passi progressivi ma costanti, cominciando un’operazione che metta insieme demolizione di immobili abusivi, interventi su immigrati irregolari, fino ad una ferma risoluzione nel giro di qualche anno”. Lo ha detto il ministro dell’Interno,, durante la conferenza stampa a Castel Volturno (Caserta) a margine del comitato provinciale per l’ordine pubblico convocato dal prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, nella locale scuola forestale dei Carabinieri.

“Secondo la legge – ha continuato Piantedosi – i migranti irregolari devono essere espulsi, noi vedremo caso per caso, non si sono mai fatte espulsioni alla cieca. Non credo sia negli obiettivi di Governo fare normative che vadano nella direzione di processi di regolarizzazione”.

Il titolare del Viminale ha aggiunto che ”Per quanto riguarda i potenziamenti ho detto che per effetto delle iniziative messe in campo dal governo Meloni sin dall’inizio dell’anno per la crescita degli organici delle forze di polizia, su questo territorio era previsto in via ordinaria nel saldo attivo che c’è tra nuove immissioni e pensionamenti, nell’intera provincia di Caserta, circa 80 unità di personale in più. E’ un primo passo che intendiamo portare avanti nei prossimi anni. Qui a Castel Volturno avevamo immaginato una quota tra le otto e le dieci persone che andavano a beneficio dei presidi territoriali ma in presa diretta con il capo della Polizia, che ringrazio, a fronte delle difficoltà che ha il contesto territoriale abbiamo stabilito la possibilità di valutare l’aggregazione sul territorio di ulteriori 20 unità di personale delle forze di polizia”.

A Castel Volturno ( che peraltro ospita il centro sportivo del Napoli) agli inizi degli anni duemila si rinsaldò il rapporto tra la camorra e la manovalanza extracomunitaria ma in seguito i rapporti si incrinarono, culminando nella strage del 2008: il 18 settembre alcuni uomini, su ordine di Giuseppe Setola, irruppero in una sala giochi di Baia verde per uccidere Antonio Celiento, sparando all’impazzata. Morirono sei immigrati africani. I blitz si consumarono a distanza di mezz’ora. Successivamente, secondo le operazioni della DDA, vi fu una sorta di accordo tra gruppi di extracomunitari e casalesi per la gestione dello spaccio degli stupefacenti.

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