Pensioni, ecco la nuova bozza

Dopo aver etichettato come “non attendibili” le indiscrezioni sulla Manovra emerse nei giorni scorsi, una nuova bozza rivoluziona le pensioni. Stando a quanto diffuso cambierebbe ancora il moltiplicatore per accedere alla pensione con 64 anni e 20 di contributi. Una possibilità, questa, che riguarda chi ha iniziato a lavorare dopo il ’96 e si trova in un regime completamente contributivo. Nella nuova bozza l’importo minimo maturato per poter accedere alla pensione a 64 anni e 20 di contributi si calcola moltiplicando il trattamento minimo per 3 volte, per 2,8 volte per le donne con un figlio e per 2,6 per le donne con due o più figli.

Tradotto: per uscire occorre aver versato contributi che valgono un assegno mensile da circa 1.575 euro (525 x 3 e così via). Il moltiplicatore quindi scende dopo che nella precedente bozza era previsto al 3,3 per tutti rispetto al 2,8 in vigore. A dirsi soddisfatto, Matteo Salvini: “Sono contento di questa manovra di cui stiamo leggendo di ogni sui giornali, dalle pensioni al pignoramento dei conti correnti al tema stipendi: cose prive di qualsiasi fondamento – premette il leader della Lega e vicepremier -. La cosa certa è che ci saranno 14 miliardi di euro in più nelle buste paga di 14 milioni di lavoratori. Se la matematica non è un’opinione, 14 miliardi su base annua per 14 milioni di lavoratrici e lavoratori dipendenti fa mediamente 1.000 euro a testa. Questo c’è”. Da qui la precisazione: “C’è tutto per tutti? No. Gli stipendi sopra una certa cifra non avranno agevolazioni, le pensioni sopra una certa cifra non avranno la rivalutazione. Abbiamo fatto una scelta“. 

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