Pd cade sotto i colpi delle inchieste. Anche il big del Piemonte lascia

By Pasquale Napolitano

Il terremoto politico-giudiziario, che sta travolgendo il Pd, da Bari a Torino, fa la prima vittima: Raffaele Gallo (non indagato), capogruppo dem in Consiglio regionale in Piemonte, si ritira dalla prossima competizione elettorale per le regionali in Piemonte. La scelta arriva all’indomani dell’indagine che colpisce il papà, Salvatore Gallo (indagato) finito nel fascicolo della Dda di Torino sugli appalti gestiti dalla ndrangheta per la manutenzione della rete autostradale Torino-Bardonecchia. Gallo jr molla anche l’incarico di capogruppo in Regione: «Mi dimetto da presidente del Gruppo consiliare a Palazzo Lascaris – spiega l’esponente dem – lasciando il mandato nelle mani del segretario Mimmo Rossi e del gruppo stesso per identificare il nuovo capogruppo in queste ultime settimane di legislatura, connesse con gli adempimenti formali per le liste da presentare. Alla candidata presidente Gianna Pentenero e alle candidate e ai candidati che correranno in lista l’8 e il 9 giugno va il mio personale in bocca al lupo». Un passo indietro, auspicato già ieri dai vertici provinciali e regionali del partito.

Ora sul Pd torinese incombe lo spettro del commissariamento da Roma. «L’ipotesi – riferiscono fonti del Giornale – c’è ma sarà valutata dopo il voto per il rinnovo del Consiglio regionale». A Nazareno l’aria è carica di tensione. Le due inchieste (Bari e Torino) chiamano in causa, naturalmente sul piano politico, due fedelissimi di Elly Schlein: Chiara Gribaudo e Francesco Boccia. La prima (Gribaudo) è la plenipotenziaria della segretaria in Piemonte, la Regione nella quale è esplosa l’inchiesta che lambisce il partito e porta alle dimissioni del capogruppo in Regione. Gribaudo è la vicepresidente del Pd. Il commissariamento del partito nella sua Regione sarebbe un fallimento politico anche per lei.

L’altro colpo per Schlein arriva in Puglia, Regione del suo capogruppo Francesco Boccia. Il senatore pugliese, che Schlein ha voluto alla guida dei senatori, è anche lo sponsor numero uno di Michele Emiliano. Due spine nel fianco della segretaria, che annuncia pulizia e piazza pulita. Ed è proprio sul ruolo di Boccia, che montano i malumori nel partito. Ieri mattina nelle chat dem l’intervista di Boccia a Repubblica è stata oggetto di critiche e battute velenose. «Il vero problema del Pd è il moralismo di Boccia che rilascia interviste come se passasse di qui per caso», si sfoga al Giornale una deputata dem.

Ma nelle chat – lette dal Giornale – i commenti si sprecano: «Salutiamo il turista Boccia», «stendiamo un velo pietoso sull’intervista di Boccia», è il tenore dei messaggi. A Bari la situazione resta in stallo.

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