“Operazione verità”, il Ministro Fitto sul Pnrr: “Non c’è nessun definanziamento, non siamo impazziti”

«Non c’è nessun definanziamento, non c’è nessuna idea di togliere risorse. Non c’è nessuno che è impazzito». Scandisce le parole nell’aula del Senato Raffaele Fitto, ribadendo quanto già illustrato a Montecitorio poche ore prima.

«Mi sfugge la ragione – prosegue il ministro per gli Affari europei – per la quale dovremmo proporre la revoca dei finanziamenti per il dissesto idrogeologico o per i beni confiscati alla mafia. L’idea, abbastanza ridicola, di definirci insensibili a queste tematiche semplicemente non regge, perché è paradossale». Nelle sue comunicazioni sulla revisione complessiva degli investimenti e delle riforme inclusi nel Pnrr, Fitto smonta le fake news e gli allarmismi ingiustificati dell’opposizione.

«Noi stiamo provando a trovare le soluzioni per poter utilizzare bene e al meglio le risorse previste sia all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sia all’interno della dinamica degli altri programmi di intervento», sottolinea. Per poi ricordare poi come «l’accordo di programma quadro che ha stabilito l’assegnazione di queste risorse fu definito su valori e dati di contesto socioeconomico pre-Covid. Oggi – prosegue il ministro – lo stiamo adeguando, utilizzando anche un altro grande risultato che ci tengo a sottolineare, raggiunto nel Consiglio europeo di febbraio, allorquando, su proposta italiana, proprio del presidente del Consiglio Meloni, si è ottenuta la possibilità di avere flessibilità nell’utilizzo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e delle risorse della coesione».

Un risultato che oggi consente all’Italia «di essere competitiva con gli altri Paesi, perché modificare le regole sul regime di aiuti di Stato, così come è stato fatto, rischia di essere un favore ai Paesi che hanno una capacità fiscale propria come la Germania, e rischia di essere un elemento di totale mancanza di competitività per un Paese che non ha capacità fiscale, vista la situazione generale, come il nostro. Aver ottenuto questa flessibilità, collegandola in questo contesto, apre il fronte ad una grande opportunità, quella di poter utilizzare bene e al meglio queste risorse», rivendica il ministro, tra gli applausi del centrodestra.

Come osserva Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, «il ministro Fitto ha smontato in modo mirabile i pettegolezzi di una sinistra che sparla ma non legge, a tacer del fatto che vi è legittimo dubbio capisca. Come chiarito, nessun intervento verrà definanziato e verranno incassati tutti i 35 miliardi previsti dal Pnrr». Foti coglie l’occasione per ironizzare: «dopo gli interventi in Aula, soprattutto in dichiarazione di voto di Schlein e compagni, ogni dubbio ci è stato tolto: le grida dell’opposizione? Sotto il vestito, niente».

Da Forza Italia, il vicecoordinatore Alessandro Cattaneo parla di “operazione verità” da parte di Fitto. «Pur nella complessità del momento e a fronte di un’eredità non facile, il Governo sta agendo nel modo giusto e offrendo le risposte migliori. A partire da quei 900 milioni destinati, nelle modifiche del Piano, agli asili nido per fronteggiare il caro materiali».

Centrodestra compatto, dunque, con l’aula della Camera che ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni di Fitto sull’attuazione del Pnrr. Via libera anche ad alcune parti della risoluzione del Terzo polo, che ha votato con la maggioranza. L’aula ha invece bocciato le risoluzioni delle opposizioni, messe al voto per parti separate e per singoli capoversi. Opposizione unite solo dal vestito di sue esponenti di spicco (Schlein e Appendino) e dalla demagogia.

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