Natalità carente, Istat: per la prima volta dall’unità d’Italia le nascite sotto i 400mila

Nel 2022 la natalità nel nostro Paese ha raggiunto il suo minimo storico. Per la prima volta dall’unità di Italia le nascite sono state al di sotto della soglia di 400mila, fermandosi a 393mila. Mentre la mortalità ha continuato a mantenersi elevata. I decessi sono stati 713mila, 320mila più delle nascite. Con il risultato preoccupante che ogni 1000 abitanti si sono registrati 7 neonati e 12 morti.

Una fotografia a tinte fosche che conferma il trend calante di natalità che si registra da molti anni. A segnalare il nuovo record negativo di nascite è l’ultimo report dell’Istat sugli indicatori demografici. Che offre l’istantanea di un’Italia in cui la popolazione residente continua a diminuire, per effetto di un eccesso di morti sulle nascite, e a invecchiare. E in cui i movimenti migratori interni e per l’estero sono tornati ai livelli pre-pandemia. Con più 55mila persone che hanno lasciato il Mezzogiorno per trasferirsi soprattutto nelle regioni del Nord.

Alla luce dei primi risultati provvisori al 1 gennaio sono 58 milioni e 851mila i residenti nel Paese, 179mila in meno sull’anno precedente. Per una riduzione pari al 3 per cento, continua il report dell’Istat. Aumentano i cittadini stranieri, speranza di vita in crescita per gli uomini e stabile per le donne. Prosegue, dunque, la tendenza alla diminuzione della popolazione, ma con un’intensità minore rispetto sia al 2021 (-3,5‰), sia soprattutto al 2020 (-6,7‰), anni durante i quali gli effetti della pandemia avevano accelerato un processo iniziato già nel 2014.

Appurato che nel 2022 la popolazione residente presenta una decrescita simile a quella del 2019 (-2,9‰), sul piano territoriale si evidenzia un calo demografico importante che interessa il Mezzogiorno (-6,3%). Il Centro (-2,6%) e  il Nord (-0,9%). Sul piano regionale, la popolazione risulta in aumento solo in Trentino-Alto Adige (+1,6‰), in Lombardia (+0,8‰) e in Emilia-Romagna (+0,4‰). Le regioni, invece, in cui si è persa più popolazione sono la Basilicata, il Molise, la Sardegna e la Calabria, tutte con tassi di decrescita più bassi del -7‰.

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