Natalia Aspesi, è da voltastomaco e fa “a farenella” contro la Meloni: “Donne, dobbiamo detestarla”

“Proviamo a detestare la Meloni”. Credevamo di sognare invece le parole di Natalia Aspesi contro il premier sono lì nero su bianco, sull’ediziona cartacea di Repubblica. Un attacco al presidente del Consiglio che- a suo dire- giudica “secondarie” le altre donne.  Nel suo editoriale scrive che tra i ministri ha scelto sei donne, “compresa la pericolosa Santanchè”. E “si è circondata di poche donne in più bruttine (tranne la Bernini, bella ma molto alta). Di donne non ha mai parlato e se lo ha fatto è stato per caso. Ecco quindi una donna veramente donna e che come tale, odia o meglio non ama le donne, vuole che stiano al loro posto, secondarie”. L’editorialista insulta, offende. Il resto è ancora più delirante.

Meloni a dire della giornalista “fa parte di un partito che se è contento di una donna presidente, tutte le altre le vuole in casa a fare figli; impegnate a fabbricare bimbi come vorrebbe la tremendissima signora ministra Roccella. Che rimpiange la ghigliottina per colpire i colpevoli del suo famoso reato universale. Alla Meloni quel suo Fratelli (e non Sorelle) d’Italia tiene molto, ed è probabile che anche lei veda le donne come secondarie. Eppure sono proprio le donne, quelle di sinistra, a pensare che in fondo l’importante è che una sia già diventata primo ministro, poi ne arriveranno altre; e saranno certamente di sinistra”. Un discorso sconnesso. La Aspesi irride il premier e al tempo stesso la descrive “furba come il demonio”.

Non si capacita che “il partito di Meloni sale nei sondaggi”. Discetta in modo scomposto:  lei “è giovane, mica come Biden che saltella in continuazione per via della schiena, portando con sé un misterioso carico di brutti vestiti. Bacia, sorride a Trudeau, bacia Macron, pare carina davvero. Così piccina, gli racconta quel che loro vogliono, tanto non conta nulla, basta che resti atlantista”.Poi l’appello – in cauda venenum– con un invito alle donne che odiano le donne: “Ma se a lei siamo antipatiche e pretendiamo il salario minimo, che tanto ce lo darebbero dei quasi ricchi, non potremmo cominciare a provare un minimo di fastidio per lei? Tanto a detestare le altre donne ci siamo abituate, proviamo anche con la premier Meloni”.

Non è la prima volta che Natalia Aspesi se la prende con la Meloni perché ragiona al maschile: fu questo il succo di uno dei suoi primi articoli in cui non plaudiva al fatto che fossimo in presenxa della prima donna premier della storia repubblicana. In seguito presero le distanze dall’editorialista di Repubblica molte femministe, tra cui Marina Terragni Poi qualche mese fa fece una sorta di autocritica, elogiando il premier in funzione anti-sinistra: “E’ una diavolina carina, a sinistra troppi scemi…”, scrisse. Oggi torna sulla Meloni sputando ancora veleno e non contenendosi sui giudizi irriguardosi sulle ministre. Chi legge, pensa che ad odiare le donne sia proprio lei. Un’altalena piuttosto sgangherata di parole prive di senso logico e politico. Sarà il caldo

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.