By ith24.it
Nell’ambito delle ispezioni in materia di lavoro, quali comportamenti deve assumere il datore di lavoro? E quali sono i poteri e i limiti posti in capo agli ispettori?
La materia delle ispezioni in azienda, che suscita sempre apprensione e grande diffidenza nelle aziende, in questi ultimi anni ha subito diverse evoluzioni, con l’intento da un lato di rendere più trasparente l’attività di verifica in azienda, dall’altro di consentire alle aziende di adottare tutte le prerogative di difesa per tutelare i propri interessi. Ecco. I propri interessi, ma quali interessi? Si, perché in Napoli Servizi di Napoli, con oltre 1450 dipendenti e un fatturato annuo di oltre 60 milioni di euro e 18 linee di produzione, i dipendenti si controllano da soli, della serie: ce la cantiamo e suoniamo da soli. Il tutto sotto gli occhi del Direttore Generale Ciro Turiello.
Entriamo nel vivo della questione. Fino al 2016, il Servizio Ispettivo in Napoli Servizi, era affidato ad un dipendente, nel quale, con grande responsabilità vigilava all’interno dell’azienda con controlli periodici. E tutto funzionana. Ma ecco la nota stonata: via il dipendente ispettivo, i controlli, dal 2017 in poi, secondo la nuova politica aziendale a guida Turiello, spetta alla stessa azienda. Con precisione, 12 controlli distribuiti, non si sa come e quando, nell’arco dei 12 mesi lavorativi. In sintesi, un controllo al mese per oltre 1450 dipendenti. Niente male. Ma dal 2017 ad oggi, questi 12 controlli annui per un totale di 84 ispezioni, sono stati regolarmente effettuati? La risposta è no! E perché non sono stati effettuati come da disposizioni dello stesso direttore generale Turiello?
Non potendo con la presente trattazione fare un’analisi approfondita di tutta la materia, che risulta peraltro complessa e molto tecnica, non possiamo che dire, al momento, che forse per il Direttore Turiello, va tutto bene, si, “Madama la Marchesa”.
