Il patrimonio immobiliare del Comune di Napoli è un grande buco nero. E, dalle verifiche di Corte dei Conti e carabinieri, risulta che nel corso degli anni l’amministrazione municipale non ha riscosso fitti per 133 milioni di euro. Il dato è emerso dall’invito a dedurre della magistratura contabile, notificato a sei dirigenti del Comune e della Napoli Servizi e alla dirigente scolastica della Vanvitelli per un presunto danno erariale di 92.349,69 euro causato dall’occupazione abusiva dal 1988 dell’alloggio del custode.
La contestazione della Corte dei Conti riguarda il plesso Caccavello della Vanvitelli. All’interno c’è un alloggio destinato al custode, deceduto da oltre dieci anni ma ancora occupato dai suoi familiari. Secondo gli investigatori, l’amministrazione comunale non avrebbe attivato le procedure per liberare l’appartamento. Inoltre, il credito vantato – oltre ad essere sottostimato rispetto al reale valore di mercato del fitto – è stato in gran parte perso a causa di una prescrizione. Provocata, per la Corte dei Conti, da condotte negligenti di alcuni dirigenti del Comune e della Napoli Servizi, come Ciro Turiello, già sotto la lente di ingrandimento per altri episodi che riguarda la gestione dei dipendenti. E, nel quale, a breve ne sarà dato conto.
Nonostante non avessero alcun titolo, gli eredi del custode entravano e uscivano liberamente dall’area scolastica. Avendo anche le chiavi del cancello principale dell’istituto: una scuola dell’infanzia e primaria. E quando finalmente, dopo una serie di atti mai andati a buon fine, la Napoli Servizi nel 2017 e nel 2022 decide di inviare le diffide, queste hanno come mittente la moglie dell’ex custode: anche lei deceduta da tempo.
Le indagini di Corte dei Conti e carabinieri sono rivolte anche ad altri alloggi all’interno di edifici scolastici e abitazioni di proprietà pubblica nella quinta Municipalità di Napoli. Dove ci potrebbero essere altre responsabilità di dirigenti pubblici per l’occupazione abusiva di appartamenti un tempo destinato ai custodi.
