Metsola sulla questione migranti: “L’Ue deve dare risposte. Per molti europei è il tema numero uno”

La necessità di dare risposte sui migranti e la conferma di un rapporto costruttivo sul Pnrr. In una lunga intervista sui temi europei, concessa al Messaggero, la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, si è soffermata anche su questioni che investono direttamente l’Italia, di fatto smontando quella narrazione che ci vorrebbe isolati o in difficoltà.

“Ci sono molti europei per cui la migrazione è il tema numero uno. A loro dobbiamo dare delle risposte”, ha detto Metsola, ricordando che “nella scorsa legislatura il Parlamento europeo aveva approvato la sua posizione sulla riforma delle regole sulla migrazione, ma è mancato l’ok del Consiglio”. Dunque, “il Parlamento ha messo in piedi una posizione chiara, ma abbiamo bisogno adesso del Consiglio (che proprio in questi giorni sarà impegnato in una maratona negoziale sul Patto Ue sulla migrazione e l’asilo) per definire una risposta comune. Lo stesso vale per ambiente e crescita”.

Rispondendo poi a una domanda di Gabriele Rosana, che firma l’intervista, sui “dossier cruciali per l’Italia ancora in ballo, come il superamento delle difficoltà sulle rate del Pnrr”, Metsola ha chiarito che “lunedì ne ho parlato con il ministro Fitto“. “Il Recovery Plan Ue è una strategia di lungo periodo e, va detto, realizzarla non è un compito semplice per nessun Paese Ue. Next Generation Eu è un fondo finalizzato alla rigenerazione economica: in quanto tale, deve essere tangibile per i cittadini e i suoi interventi devono rispondere a priorità condivise come la transizione verde. Occorrono progetti in tal senso, e – ha sottolineato la presidente del Parlamento Ue – Fitto mi ha assicurato che questa è l’intenzione dell’Italia”.

Per Metsola, impegnata in un tour nei 27 Stati membri volto a contrastare l’astensionismo in vista del voto del prossimo giugno, “le prossime elezioni europee saranno dominate dall’economia”. “Da parte nostra, cominceremo la revisione del budget settennale dell’Ue e dovremo fare in modo che programmi di fondamentale importanza come Erasmus+ non subiscano alcun taglio: per le persone, sono la dimostrazione concreta del valore aggiunto di essere europei”. “Ma dobbiamo pure contrastare una narrativa tanto diffusa quanto falsa”, ha avvertito la presidente dell’europarlamento, facendo riferimento in particolare all’idea che “le risorse finanziarie dell’Ue sono spese solo per sostenere l’Ucraina”. “Non è vero, e, oltretutto – ha aggiunto – si ignora il fatto che gli ucraini stanno combattendo a difesa dei nostri valori. La distruzione della diga di Nova Kakhovka è un crimine di guerra che non può essere lasciato senza risposta”.

Sul voto, però, pesa anche lo scandalo del Qatargate. “Voglio che i cittadini ci giudichino per la nostra immediata risposta”, ha detto Metsola, ricordando il piano in 14 punti presentato a inizio anno, l’imminente varo di nuove regole sugli eventi in Parlamento e il fatto che per la nuova legislatura “prevederemo training sulla gestione finanziaria e sulla tutela della trasparenza nei contatti con l’esterno”, oltre che “per la prevenzione delle molestie sul posto di lavoro”. Poi c’è l’aspetto dei tentativi di ingerenza di Paesi altri sulle dinamiche interne all’Ue, emerso con lo scandalo. Metsola si è detta “molto preoccupata” in vista del voto. “C’è un trend che ha riguardato prima la propaganda xenofoba, poi quella no-vax e, oggi, si estende alla retorica filo-russa. Il Parlamento e i suoi servizi informatici – ha ricordato – sono finiti già una volta nel mirino degli hacker pro-russi; sono consapevole del rischio di infiltrazioni ben più permanenti per alterare il modo in cui la nostra istituzione funziona. È un tema – ha concluso – che sto affrontando anche negli incontri con i responsabili dei grandi social network”.

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