“Mi iscrivo per arginare la destra”. Ora la Boldrini vuole fare la moltiplicazione dei pani e dei pesci nel Pd

Quello della “destra più destra di sempre” è ormai diventato un tormentone. Un leitmotiv che Laura Boldrini ripete con frequenza martellante. L’ex presidente della Camera lo ha intonato in particolare negli ultimi giorni, annoverandolo nel dibattito sul futuro del Pd. Secondo la deputata, infatti, il partito dem dovrà rafforzarsi per fare da argine al centrodesta. Anzi no, alla “peggior destra di sempre”. Aridaje. Ed è proprio partendo da questi presupposti che oggi che la parlamentare maceratese ha annunciato la propria scelta di campo: quella di iscriversi per la prima volta al Partito Democratico.

Sebbene stia svolgendo la propria attività politica accanto ai dem, infatti, Boldrini non era formalmente una tesserata al loro partito. Ora però i tempi sono maturi e Laura è pronta a salire sul carrozzone politico guidato (ancora per poco) da Enrico Letta. L’ex presidente della Camera, che sostiene Elly Schlein nella corsa alla segreteria Pd, non solo ha annunciato la propria adesione al partito ma ha esortato anche gli altri a seguirla in questa scelta. “Più persone si iscriveranno al Partito Democratico, più il sistema delle correnti verrà scardinato. Spero che i ragazzi e le ragazze capiscano che è arrivato il momento di fare la loro parte per costruire il Paese che vogliono”, ha affermato in un’intervista a Radio Immagina. Un appello piuttosto ambizioso, se si considera che oggi – secondo i recenti sondaggio – il Pd sarebbe ai minimi storici nei consensi.

“Chi non è contento colga ora l’occasione per cambiare le cose. Io stessa, che non sono mai stata iscritta a un partito, ho deciso in questa occasione di iscrivermi al Pd proprio perché bisogna rinnovarlo e rafforzare l’unico argine che esiste alla destra più destra di sempre. Quell’argine è il nuovo Partito Democratico”, ha proseguito Laura Bodrini ai microfoni della web radio dem. Così, ancora una volta, è rispuntato il ritornello della destra brutta e sporca rispetto alla quale non servirebbe una semplice alternativa politica, come giusto che accada nella dialettica democratica, bensì un vero e proprio “argine“.

Ma poi, perché mai alla “destra più destra” vengono attribuiti connotati negativi mentre alla sinistra più sinistra, quella altrettanto militante, no? In ogni caso, Boldrini ha plaudito ai tentativi di rinnovamento interni al Pd, respingendo alcune critiche sulle modalità dell’operazione. “Vorrei capire quale modello di partecipazione collettiva abbiano in testa i commentatori che lo criticano. Forse quello del partito personale oppure quello di chi ha perso la metà degli elettori ma fa finta che sia stata invece una vittoria, come ha fatto il Movimento Cinque stelle? Noi stiamo dando la parola a una platea più allargata, perchè abbiamo voluto aprire a nuove realtà che non si sentivano più rappresentate dal partito Democratico”, ha affermato la deputata, dicendosi anche fafavorevole al possibile cambiamento di nome al PD.

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