By Pasquale Aveta (per ith24)
È una baraonda. Uno squallore. Una vergogna infinita ballata sulla pelle e sulla pancia degli italiani che ancora oggi aspettano il bonus 600 euro promesso da Conte, e che non arriva. Litigano, su tutto. Ma non si dimettono.
Lo stipendio va e viene. E di questI tempi 13mila euro al mese fanno comodo, soprattutto a ex disoccupati.
Lo spettacolo squallido va in scena al Parlamento europeo, nel voto sulla risoluzione che chiede, tra l’ altro, i Recovery Bond. E così saltano per aria gli schieramenti. A favore hanno votato gli eurodeputati del Pd e Nicola Danti di Italia Viva, come quelli di Forza Italia. Si è spaccato, invece, il M5S: dieci si sono astenuti, tre (Ignazio Corrao, Rosa D’ Amato e Piernicola Pedicini) hanno votato contro, una si è astenuta (Eleonora Evi). Hanno votato contro, infine, sia gli eurodeputati della Lega che quelli di Fratelli d’ Italia.
La risoluzione è comunque passata a larga maggioranza, con i voti a favore del gruppo dei Socialisti e del Ppe e quelli contrari dei gruppi di cui fanno parte Lega, Fdi e M5S. Nel complesso, i voti favorevoli sono stati 395, i contrari 171, gli astenuti 128. Sostanzialmente, il Parlamento ha accolto le misure fiscali e il sostegno alla liquidità dell’Ue per affrontare la pandemia.
Non si è mai visto che per affrontare una guerra mondiale che colpisce tutto il mondo, bisogna mettere a votazione le risoluzioni dei problemi. Per questo è una pagliacciata. La linea dovrebbe essere unica. L’Europa non dovrebbe chiedere interessi. Anzi. Invece sono a litigare. Vergognoso.
Le indiscrezioni arrivano da Roma. I 5 stelle in odore di nomine, si stanno mettendo di traverso pur di alzare il prezzo. Ormai ai 5 Stelle interessano solo le nomine e le poltrone. Anche perché se fossero veramente contrari, staccherebbero la spina.