Meloni-Macron: “D’accordo su migranti e patto di stabilità. Visione condivisa”

Giorgia Meloni ha varcato  i portoni della presidenza della Repubblica francese per il confronto tanto atteso con Emmaniel Macron. Un appuntamento al quale si lavora da giorni. La “prima” del premier all’Eliseo arriva dopo la visita del Capo dello Stato Sergio Mattarella nella capitale francese il 7 giugno scorso. “Voglio ringraziare il presidente Macron per l’accoglienza. E’ un’occasione molto importante: Italia e Francia sono due nazioni collegate, centrali, protagoniste in Europa. Hanno bisogno di dialogare perché molti e convergenti sono gli interessi comuni“. Nelle dichiarazioni alla stampa insieme al presidente francese Meloni ha sottolineato il momento delicato e importante che questo incontro riveste.  “Nei prossimi mesi – ha proseguito – saremo chiamati a prendere decisioni che avranno conseguenze importanti per il futuro dell’Ue e dei rapporti transatlantici. Ed è essenziale che Roma e Parigi lavorino” insieme “a livello bilaterale e multilaterale”.

Tra Emmanuel Macron e Giorgia Meloni c’è una “visione condivisa” sul Mediterraneo e la Tunisia. L‘accordo sulla priorità nel “rafforzare le frontiere esterne” dell’Unione Europea e l’impegno comune per “stroncare la rete di trafficanti” di migranti. Per non lasciarne l’ingresso nell’Ue “in mano ai criminali“. Reduce da un appassionato intervento per perorare la causa di Roma per Expo 2030 al Parigi al Bie, Meloni riceve il plauso di Macron per il sostegno all’Ucraina: “Come europei ed alleati dobbiamo sostenere insieme il popolo ucraino dal punto di vista umanitario ma anche militare. Voglio ringraziarla per la chiarezza del suo sostegno“. Il clima è disteso e collaborativo. L’incontro è andato a buon fine, con buona pace degli uccelli del malaugurio che ancora oggi sminuivano la portata dell’incontro. D’accordo su tutto – dice Meloni-  snocciolando i dossier strategici- . Lavoriamo insieme”.

“Con il Presidente Macron – anticipa Meloni – parleremo dei temi europei, a partire dai migranti. A fine mese ci sarà un importante Consiglio europeo e siamo d’accordo che si debbano fare passi avanti concreti rispetto a una visione che abbiamo già messo nero su bianco: cioè la difesa della dimensione esternae il superamento della diatriba tra movimenti prima e secondari”. “Non possiamo continuare a consentire lo schiavismo del terzo millennio – ha aggiunto-  bisogna stroncare la rete dei trafficanti di vite umane. Ed evitare che la selezione all’ingresso sia fatta da una reti di criminali. Per questo bisogna collaborare e garantire il diritto a non emigrare. Su questo lavoriamo insieme”.

Con il presidente Emmanuel Macron “condividiamo una sensibilità comune su molte materie: penso al tema del Mediterraneo, in particolare con riferimento alla Tunisia e alla Libia-  ha afferma Meloni- , verso i quali lavoriamo con obiettivi convergenti”. “Quella fra Italia e Francia- ha replicato Macron durante la dichiarazione congiunta-  è “un’amicizia a cui tengo in primis”, una relazione “unica. A volte ci possono essere controversie, ma sempre in un contesto rispettoso”, ha proseguito il capo dell’Eliseo. Porgendo poi alla Meloni le condoglianze per la morte di Silvio Berlusconi.

Poi i dossier economici e il rapporto con l’Ue: “Non possiamo consentire” che nelle nuove regole su governance e patto di stabilita “tornino parametri oggi inadeguati. La grande sfida della nuova governance deve essere incentrata soprattutto sugli investimenti. Se ci siamo dati delle priorità non si può non tenere conto di questi elementi nella nuova governance. Gli investimenti sulle materie strategiche, sulle transizioni” che l’Europa è chiamata a mettere a terra “ non possono essere considerati come tutti gli altri. Su questo siamo d’accordo”. “Confido che a partire dal dialogo di oggi faremo ancora meglio e ancora di più in futuro”. Italia e Francia “sono il secondo partner commerciale l’uno dell’altro. Abbiamo oltre 111 mld di interscambio- sottolinea Melono-  cifre che possono migliorare e progredire ulteriormente” nella prospettiva di un “rilancio della politica industriale continentale che è un obiettivo comune”

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