L’ultima proposta barzelletta dei “progressisti”: via le croci dalle montagne per non “offendere” altre culture

Il “politicamente corretto”, il progressismo, il buonismo, la logica della globalizzazione e dell’omologazione culturale, ha partorito l’ultima folle idea sulle regole della “convivenza“: rimuovere le croci poste sulle vette delle montagne per non “offendere” altre culture…

A lanciare la campagna, non degli improvvisati, ma addetti ai lavori, l’ente che rappresenta gli alpinisti, il Cai, il Club Alpino Italiano, che sullo storico portale dell’associazione lo Scarpone ha lanciato la proposta: “La società attuale si può ancora rispecchiare nel simbolo della croce? Ha senso innalzarne di nuove? Probabilmente la risposta è no… La croce non si coniuga più con un presente caratterizzato da un dialogo interculturale, che va ampliandosi, e da nuove esigenze paesaggistico-ambientali”. Le guide di Alagna (Vercelli) avrebbero così già cominciato a rimuoverle per ammassarle in un memoriale. Il Club specifica che “è lo stesso metro che il sodalizio ha adottato con i rifugi e con le vie ferrate, prendendosi cura delle strutture esistenti e, al contempo, dichiarandosi contrario alla realizzazione di nuovi innesti”.

La prima reazione indignata è del ministro del Turismo, Daniela Santanchè. “Resto basita dalla decisione del Cai di togliere le croci dalle vette delle montagne senza aver comunicato nulla al Ministero. Non avrei mai accettato una simile decisione che va contro i nostri principi, la nostra cultura, l’identità del territorio, il suo rispetto”. “Un territorio – sottolinea – si tutela fin dalle sue identità e le identità delle nostre comunità è fatta di simboli che custodiscono nel tempo la storia e valori. Invito il presidente del Cai a rivedere la sua decisione”.

Ma anche da Fratelli d’Italia si annunciano iniziative parlamentari. “La proposta di rimuovere le croci installate sulle cime delle montagne italiane con la motivazione che sarebbero anacronistiche e divisive rasenta il ridicolo se non lo psichiatrico“, dichiarano Andrea Delmastro, sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia e il parlamentare, Emanuele Pozzolo, entrambi di Fratelli d’Italia. “La Croce è simbolo della nostra civiltà cristiana, segno di libertà e della nostra identità più profonda: le tantissime croci che si trovano sulle montagne italiane sono elemento storico da valorizzare e conservare”, concludono.

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