Le truppe russe si rotirano da Kiev e si spostano verso la Bielorussia. E Mariupol cade in mano agli occupanti

Truppe russe via da Kiev. Allo stremo. Senza viveri. Muniti di tank semi-distrutti. E a ranghi decimati dopo le ingenti perdite accusate. Così, mentre dal Cremlino la voce della propaganda continua a ripetere che l’operazione militare speciale – fedele alla consegna di non menzionare il termine guerra – procede a gonfie vele, da Kiev si diffonde sempre più insistentemente la notizia delle truppe russe in ritirata dalla capitale, a causa delle «significative perdite» subite. Lo ha riferito lo Stato Maggiore ucraino, precisando in un nuovo aggiornamento sui combattimenti in corso che due battaglioni russi si sono ritirati in Bielorussia. Le forze ucraine hanno annunciato, inoltre, che si registra un «evidente calo dell’intensità» con cui i militari di Mosca si spostano dalla Russia in Ucraina.

Insomma, il cambio di strategia che Putin ha formalizzato nei giorni scorsi, asserendo di avere interesse solo per la regione del Donbass. E il conseguente annuncio che, entro poche settimane, l’obiettivo verrà raggiunto: e tutto finirà entro maggio, potrebbe trovare riscontro nella notizia dell’attuale ritiro russo dalla capitale ucraina. Non ci saranno corridoi umanitari oggi in Ucraina per «motivi di sicurezza», ha fatto sapere intanto dal suo canale Telegramla vice premier ucraina, Irina Vereshchuk, secondo cui l’intelligence di Kiev ha messo in guardia da possibili «provocazioni» russe sui percorsi dei corridoi umanitari. «Dato ciò – precisa allora la Vereshchuk – oggi per motivi di sicurezza non saranno aperti i corridoi umanitari».

Nel frattempo, però, Mariupol è sull’orlo di una «catastrofe umanitaria». La città «è in mano agli occupanti» e «serve la completa evacuazione dei civili». Lo ha detto il sindaco della città ucraina assediata, Vadym Boichenko, in una intervista televisiva in diretta, citata dallaCnn. «Non tutto è in nostro potere. Sfortunatamente oggi siamo nelle mani degli occupanti», ha detto il primo cittadino parlando di una realtà sull’orlo di una «catastrofe umanitaria». «Secondo le nostre stime, al momento ci sono 160mila persone intrappolate in una città dove è impossibile vivere perché non c’è acqua, elettricità, riscaldamento». Per cui oggi, è il grido d’allarme rilanciato da Boichenko, «serve la completa evacuazione di Mariupol. Oggi la nostra missione più importante è salvare ogni vita. E vi sono speranze che ce la faremo».

Sindaco di una città che contava 400mila abitanti prima dell’assedio, Boichenko ha detto che ci sono 26 autobus pronti per evacuare civili, ma che ancora non hanno il permesso di muoversi perché le forze russe non hanno accettato di garantire loro un passaggio sicuro. È un «gioco cinico» che la Russia ha cominciato a fare fin dal primo giorno, ha denunciato l’amministratore. Non solo. Secondo l’intelligence britannica che ha redatto un nuovo aggiornamento sulla guerra in Ucraina, «la Russia ha guadagnato la maggior parte del terreno nel sud intorno Mariupol. Dove continuano intensi combattimenti, mentre Mosca tenta di conquistare il porto». Nel frattempo, sempre gli 007 di Londra, sottolineano che nel resto del Paese la situazione non cambia. Comprese «le carenze logistiche» dell’esercito russo.

Infine, il ministero della Difesa di Kiev in un nuovo report sui combattimenti in corso ha fatto inoltre sapere che le forze ucraine hanno respinto cinque attacchi dell’esercito russo nelle regioni di Donetsk e Luhansk, nell’est del Paese. Secondo Kiev, l’esercito ucraino continua ad impedire alle truppe russe di prendere il controllo di alcune vie di comunicazione strategiche che portano alla capitale. Negli attacchi respinti nel Donbass, si precisa, sono stati distrutti due tank e un blindato. E ci sono state diverse vittime russe. L’Aviazione militare ucraina, inoltre, ha annunciato di aver abbattuto quattro aerei, un elicottero e due droni.

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