L’appello di Papa Francesco alla Cop28: “Il denaro delle armi per clima e fame”

Papa Francesco non è a Dubai. La bronchite lo ha costretto a declinare l’invito per la Cop28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Eppure Bergoglio ha voluto far recapitare un proprio messaggio letto dal cardinale Parolin. “È essenziale un cambio di passo che non sia una parziale modifica della rotta, ma un modo nuovo di procedere insieme”. è l’esordio che ricorda “la strada che si è aperta a Rio de Janeiro nel 1992” e “l’Accordo di Parigi che ha segnato ‘un nuovo inizio'”.

Tutto questo però non basta, perché “bisogna ora rilanciare il cammino. Occorre dare un segno di speranza concreto”. Da qui l’appello del Pontefice: “Questa Cop sia un punto di svolta: manifesti una volontà politica chiara e tangibile, che porti a una decisa accelerazione della transizione ecologica, attraverso forme che abbiano tre caratteristiche: siano ‘efficienti, vincolanti e facilmente monitorabili. E trovino realizzazione in quattro campi: l’efficienza energetica; le fonti rinnovabili; l’eliminazione dei combustibili fossili; l’educazione a stili di vita meno dipendenti da questi ultimi”.

E ancora: “Per favore: andiamo avanti, non torniamo indietro. Qui si tratta di non rimandare più, di attuare, non solo di auspicare, il bene dei vostri figli, dei vostri cittadini, dei vostri Paesi, del nostro mondo (…) La storia ve ne sarà riconoscente“. L’auspicio è che “il 2024 segni la svolta”. Anche per l’uscita dalle guerre in corso, come quella in Ucraina e in Israele. Proprio su queste tuona: “Quante risorse sprecate negli armamenti, che distruggono vite e rovinano la casa comune. Rilancio una proposta: ‘con il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fame e realizzare attività che promuovano lo sviluppo sostenibile dei Paesi più poveri, contrastando il cambiamento climatico”.

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