Lampedusa colassa, 1.326 migranti in un giorno. L’hotspot è oltre i limiti della umanità

Spole continue dal molo Favarolo all’hotspot di contrada Imbriacola. Gli sbarchi a Lampedusa non hanno tregua. Così, mentre si tenta di svuotare il centro di primissima accoglienza trasferendo i migranti, arrivano nuovi ospiti. In 24 ore sono sbarcati 1.326 migranti, 338 dalla mezzanotte all’alba di ieri su 5 barchini. Le motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza intercettano costantemente nuove imbarcazioni e, intanto, fioccano altre segnalazioni di natanti stracolmi di gente. È un lavoro senza sosta. E l’estate, in cui si prevede un boom di partenze sia dalla Libia che dalla Tunisia, non è ancora arrivata. I migranti ospiti dell’hotspot ieri erano 1.425 dopo il trasferimento di 349 persone la sera prima con il traghetto di linea proveniente da Porto Empedocle. Ieri mattina i migranti giunti su terraferma sono stati imbarcati sugli autobus che li condurranno nei centri di Catania, Siracusa, Agrigento e Marche individuati dalla prefettura di Agrigento. I migranti sbarcati ieri sono salpati dalla Tunisia e dalla Libia. Adesso le partenze tunisine non riguardano solo Sfax, ma anche altri porti come Jebiniana e Teboulba.

É da quest’ultima che è partito un gommone con 8 tunisini intercettato dalle Fiamme gialle. Proveniva da Zuwara, in Libia, invece, un’imbarcazione in legno individuata poco dopo sempre dalla guardia di finanza. A bordo c’erano 97 fra bengalesi, marocchini, sudanesi, etiopi, siriani ed egiziani. È stato un viaggio redditizio per i trafficanti di vite umane, che si ipotizza abbiano incassato 388mila euro. Sono salpati da Tripoli, invece, 130 migranti bengalesi, siriani ed egiziani intercettati in mare dalla guardia costiera che, mentre conduceva i 97 migranti a Lampedusa, si è imbattuto in un barchino in vetroresina con 55 bengalesi, marocchini, egiziani, somali e pakistani. Hanno dichiarato di essere partiti alle 18 di venerdì da Tagiura (Libia). In 48, tra bengalesi, marocchini, siriani, egiziani, etiopi e palestinesi erano riusciti ad approdare autonomamente a Punta Sottile. Sono stati intercettati dai finanzieri prima che riuscissero a disperdersi sul territorio. È questa tra le modalità di sbarco più pericolose, dal momento che i migranti, se riescono a far perdere le tracce, bypassano i controlli identificativi e sanitari.

E per fortuna i migranti sono stati bloccati, perché tra loro c’era una donna che si sentiva male ed è stata portata al Poliambulatorio di Lampedusa. Il gruppo sarà stato lasciato in prossimità della costa da una nave madre, possibilmente un peschereccio, dal momento che è non è stata rinvenuta l’imbarcazione su cui ha viaggiato dalla Libia. Tra i migranti soccorsi ieri ce ne sono 130 che erano alla deriva da 3 giorni. Li ha assistiti il veliero Nadir della Ong tedesca Resqship e alcuni si sono tuffati per raggiungerlo. Poi è sopraggiunta la guardia costiera italiana per recuperarli tutti a 50 miglia a sud-ovest di Lampedusa. Altri 803 migranti su 20 barconi hanno tentato la via del mare partendo da Sfax, Mahdia e Nabeul per raggiungere l’Italia. Li ha bloccati nella notte tra venerdì e sabato la guardia costiera tunisina.

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