L’affondo del Premier Meloni: “Il Superbonus è costato 140 miliardi, è servito solo alla campagna elettorale di Conte”

«I bonus edilizi voluti dal governo Conte sono costati 140 miliardi. Mediamente una legge di bilancio di un anno – la legge più importante – vale 20-30 miliardi di euro. Questo vuol dire che sono state impiegate da 4 a 6 leggi finanziarie per il superbonus. Qualcosa non deve aver funzionato», in parte per «le stime sbagliate, doveva avere un costo ne ha avuto ben altro», in parte per «come sono state scritte le norme. Se oggi abbiamo 12 miliardi di truffe, forse quelle norme non sono state scritte bene». L’ha detto la premier Giorgia Meloni, ospite di Porta a Porta. «Poi per carità, sono sempre utili i provvedimenti in edilizia. Ma quel che metti da una parte la togli a un’altra. Quando Conte diceva, in campagna elettorale, che gli italiani avrebbero ristrutturato gratuitamente, mi corre l’obbligo di segnalare che il superbonus è costato a ogni italiano, compresi i neonati e chi una cosa non ce l’ha, 2.000 euro per ristrutturare il 4% del patrimonio edilizio, compresi castelli». Sono soldi tolti «alla sanità, alle pensioni e alle persone più in difficoltà», «140 miliardi per la campagna elettorale di Conte», affonda la premier. Si tratta di un intervento «che abbiamo pagato tanto», con il messaggio “spenderete gratuitamente, così andranno bene le elezioni”».

Ma non solo. «Rivendico la normativa che tassa l’extragettito delle banche. Se ci sono correttivi possiamo valutarli, ma non faccio marcia indietro». Dunque, «modifiche si ma a parità di gettito». Tre miliardi e rotti di entrate dunque? «Poco meno…». Poi un sorriso: «La mia vita privata, attualmente non c’è nulla oltre quello che deve essere fatto… . Vita privata? What vita privata?», ha ironizzato la premier. L’affondo sul reddito di cittadinanza: «Le dichiarazioni di una delle mamme delle vittime dello stupro di Caivano alla vostra trasmissione sul reddito di cittadinanza sono spaventose. Se, come in molti sospettiamo, i soldi del reddito di cittadinanza” in alcune aree sono gestite dalla camorra, allora la magistratura deve andare fino in fondo». Questa signora – ha riassunto la Meloni – «dice una cosa che ho trovato spaventosa, è percettrice di reddito di cittadinanza, il giornalista chiede: gestiva lei queste cose? No? E chi le gestiva? Non lo so, ha risposto lei. Ecco, il “non lo so” è spaventoso, molti di noi sospettano la stessa cosa».

«Presenteremo a breve la nostra proposta, se non ci saranno i due terzi in Parlamento decideranno gli italiani», ha poi puntualizzato Meloni rispondendo a una domanda sul premierato. «Noi siamo pronti». Altro punto cruciale, l’Ita. Sul caso Ita-Lufthansa, e i presunti ritardi della Ue sul dossier, «anche qui si è parlato di “scontro con l’Europa”. Mi fa sorridere questa narrazione. Però, anche qui, come ho sempre detto, abbiamo fatto quello che abbiamo detto. Noi in Europa ci stiamo a testa alta, a difendere i nostri interessi». Sul caso in questione, «sono anni che cerchiamo soluzioni e noi l’abbiamo trovata, mi aspetto ci si dica “bravi” e che non si perda tempo. Lo penso e l’ho detto. Quando troviamo soluzioni uno chiede che anche l’Ue dia una mano»..

«Gentiloni? Ho trovato che facesse molte interviste per redarguire il governo, non so se accade nelle altre nazioni. Certo lui fa il commissario europeo, ma un occhio ogni tanto…»- E ancora, il capitolo delle elezioni europee: Un’alleanza con i socialisti in Europa? «Non l’ho fatto in Italia, difficile si possa farlo in Europa. Il dibattito sulle alleanze è comunque prematuro, credo che l’Italia avrà un ruolo di peso in Europa. Non sono preoccupata dai posizionamenti, siamo tutti interessati a far valere l’Italia. Per me l’obiettivo è far crescerel’Italia e i conservatori europei, dopodiché, io non sono solita fare accordi con la sinistra»-

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