“La Verità” e Mentana si azzuffano sulla censura: “Open ci ha segnalati a Fb”, “Diffamatori e voltafrittata”

«Siamo al patetico: adesso sarei io ad accusare, mentre 24 ore fa lanciavano a me l’accusa del tutto falsificata di aver portato a una loro censura su Facebook. Diffamatori e svoltafrittata, questa la verità». Così Enrico Mentana commenta sulle sue pagine social l’articolo che questa mattina il quotidiano La Verità gli dedica, intitolato Mentana ci accusa ma non sa spiegare perché dove il sottotitolo recita: «Il giornalista, inviperito per l’articolo della Verità sulla censura di un nostro pezzo, respinge ogni addebito: “Non sono un delatore”. Eppure è Open, fondato da lui, a segnalare a Facebook cosa oscurare. E Corbelli, che gli ha chiesto lumi, non ha ricevuto risposte».

Ecco in sintesi alcuni stralci dell’articolo pubblicato oggi da La Verità.

«”Non sono il delatore di nessuno”. Enrico Mentana – scrive il quotidiano diretto da Belpietro – è inviperito per l’attacco di Francesco Corbelli pubblicato su La Verità. Così infastidito da confondere contenitore e contenuto, da entrare su Instagram e digitare insulti random al nostro giornale».

Poi viene ricostruita la vicenda. «Il leader del movimento dei Diritti Civili, – scrive il quotidiano – oscurato da Facebook per un post nel quale chiedeva una “task force per studiare e rendere pubbliche le gravi reazioni avverse ai vaccini anti Covid”, aveva puntato il dito contro i fact checkers di Open, responsabili a suo dire di aver segnalato al social network di Mark Zuckerberg una notizia del tutto legittima, come “falsa, fuorviante e pericolosa”. Poiché i cosiddetti “controllori della verità” (…) del sito fondato da Mentana sono effettivamente in partnership con Facebook, la proprietà transitiva non è fuori luogo. La chiamata in causa ha però indispettito il noto giornalista che ieri su Instagram ha reagito duramente non contro Corbelli, ma contro questo giornale. “Incredibile falso. E per fortuna si fa chiamare La Verità. Non conto su rettifiche e scuse, conosco le abitudini della casa”. Cattiverie gratuite – continua l’articolo –  lasciate a galleggiare nell’oceano del web».

«Perché? “Perché noi non siamo delatori di nessuno”, risponde l’editore di Open. «Quel servizio era antipatizzante. Open non fa delazione, fa articoli che vorrebbero smentire delle fake news. Poi nessuno è infallibile. Inoltre Corbelli dice di aver rivolto una lettera aperta a me con domande specifiche sul tema. Sarà stata anche aperta ma a me non è mai arrivata.
Di sicuro su questi argomenti Open non si è mai occupato di Corbelli».

Il leader del movimento Diritti civili, si legge ancora sull’articolo de La Verità, «da tempo in prima linea per dare voce alle vittime delle reazioni avverse ai vaccini, sta pagando duramente questa battaglia: Facebook lo ha sospeso per 30 giorni, aggiungendo in seguito un supplemento di pena, altri 56 giorni di bassa visibilità dei post. “La condanna si concluderà, guarda caso, dopo le elezioni”, denuncia lui».

Pubblicato da edizioni24

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