La Stampa condanna Israele per bocca di Miss Mannocchi: “2 milioni di persone moriranno di fame”

L’assedio israeliano alla Striscia di Gaza “condanna 2 milioni e 365mila persone a patire la fame“. Francesca Mannocchi, firma degli Esteri della Stampa, non ha dubbi e la sua cronaca sul quotidiano torinese su quanto sta accadendo in Medio Oriente trasuda empatia nei confronti dei palestinesi e quasi disprezzo per il governo di Benjamin Netanyahu.

“‘Chiuderemo tutto’ – scrive – vuol dire punire tutta la popolazione di Gaza per i crimini di Hamas. Significa privare i 900mila bambini, quasi la metà della popolazione totale, di ogni forma di sostentamento. L’economia della Striscia è dipendente dalle importazioni di forniture, in particolare alimentari, attraverso i valichi di frontiera con Israele ed Egitto, che pure ha fortemente limitato la capacità dei palestinesi di attraversare il confine nel Sud dell’enclave. Gaza, dunque, sopravvive grazie agli aiuti da sedici anni, da quando Tel Aviv ha imposto il blocco e vietato a quasi tutti i palestinesi di entrare e uscire senza un permesso speciale”. Lo slogan perfetto: “Affamare e svilire i civili per punire i miliziani di Hamas che controllano la Striscia”. 

L’esercito israeliano, secondo varie indiscrezioni, starebbe preparando a breve una operazione boots on the ground, una invasione di terra a Gaza dove i miliziani islamici da sabato hanno trasferito, nei tunnel sotterranei, i quasi 150 ostaggi brutalmente rapiti nei raid di sabato mattina oltreconfine, nei kibbutz, nei villaggi dei coloni, tra i giovanissimi partecipanti a un rave party nel deserto del Negev, a pochi chilometri dalla Striscia. L'”assedio totale” e la serrata andrebbero letti proprio come propedeutici al blitz militare. 

Secondo la Mannocchi, sono crimini di guerra sia gli attacchi ai civili di Hamas sia “l’interruzione dell’elettricità annunciata domenica da parte delle autorità israeliane e diventata ieri blocco totale di ogni bene”, una “punizione collettiva illegale”. Seguono i numeri, drammatici, di una emergenza forse appena iniziata: in questi giorni sono già 80 i bambini morti a Gaza per le bombe e le mancate cure tempestive. Nessuna parola per la folle politica di Hamas, solo condanna per la reazione israeliana.

Tel Aviv viene accusata di aver messo “in gabbia” una intera generazione di palestinesi, destinati a “isolamento, bombardamenti, negazione dei diritti, discriminazione, pulizia etnica, distruzione, deprivazione sistemica. Hanno vissuto la violenza del blocco e la radicalizzazione di Hamas”. Giovani e bambini trasformati di fatto in morti che camminano: “Nessuno li porterà via, sanno di non avere via di scampo”, scrive la Mannocchi. E ancora una volta, a velocità della luce, Israele si è trasformato nel Grande Satana, l’origine di tutti i mali.  

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