Il contrattacco di Israele all’Iran. Colpita base aerea, al sicuro i siti nucleari

By Davide Bertoccini

Israele ha colpito obiettivi militari in Iran delle prime ore di questo venerdì notte come ritorsione per l’attacco missilistico lanciato la scorsa settimana da Teheran. A riportare per prima la notizia dell’attacco, avvenuto attraverso vettori aerei che sono penetrati nello spazio aereo iraniano, è stata l’emittente statunitense Abc News, informata da un alto funzionario americano rimasto anonimo. Ambasciata americana in Israele in massima allerta. Ora il timore dell’escalation è reale.

Secondo quanto appreso dalle prime informazioni diffuse da fonti Osint un certo numero di esplosioni sono state localizzate dell’area a nord-ovest di Isfahan, dove si trova un’importante base aerea dell’Irgc, i Guardiani della rivoluzione dell’Iran. Secondo altre fonti sarebbero stati colpiti obiettivi anche in Iraq, nei pressi di Baghdad e nel sud della Siria, a Daraa e Suwayda, dove sono stati colpiti radar sistemi di difesa aerea. Diverse batterie antiaeree iraniane sono state attivate per tracciare o colpire i droni armati o caccia israeliani che hanno condotto l’incursione per lanciare missili sugli obiettivi prefissati. A confermarlo l’agenzia di stampa statale Irna.

A Isfahan, Iran centrale,ospita un’importante base aerea militare iraniana dove è basata la flotta di aerei da combattimento F-14 Tomcat che compongono il nerbo della forza aerea iraniana, nonché siti associati al suo programma nucleare che non sarebbero stati inseriti tra i target dell’attacco. Secondo i media iraniani le “strutture nucleari operate dall’Iran nella provincia di Isfahan sono completamente sicure” dopo l’attacco “limitato” sferrato da Israele.

La televisione di stato iraniana ha avviato un avviso a scorrimento sullo schermo aveva confermato delle “esplosioni” vicino a Isfahan, senza fornire nell’immediato ulteriori dettagli. Le fonti dell’Idf non hanno ancora commentato l’accaduto ma a confermare gli eventi riguardanti un attacco in corso conclusosi introno alle 4.00 del mattino sono stati diversi voli commerciali che hanno iniziato a deviare dalle loro rotte originare per evitare di sorvolare lo spazio aereo dell’Iran occidentale senza un’apparente “spiegazione”, all’inizio.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il Gabinetto di guerra israeliano hanno discusso e valutato per giorni le modalità di risposta all’attacco iraniano che ha fallito nel suo obiettivi; vedendo abbattuti il 99% dei droni e dei missili lanciati dalle basi dei pasdaran localizzate in Iran, Iraq, Yemen, Libano e Siria. Solo alcuni missili hanno colpito la base aerea di Nevatim nel Negev. In questa ottica la ritorsione israeliana che ha colpito la base aerea iraniana di Isfahan può essere considerata commisurata nella forza e nelle modalità. Ma potrebbe anche rappresentare l’azione preliminare con l’obiettivo di colpire o annullare la capacità aerea avversaria nel caso di ulteriori sortite nello spazio aereo iraniano. In ogni caso la prossimità ad un sito nucleare può rappresentare un “messaggio” importante sulle capacità offensive di Israele e sulla volontà di non colpire volutamente obiettivi strategici di rilievo.

Nei giorni passati “due attacchi” valutati dall’intelligence e dai vertici militari israeliani erano stati precedentemente annullati.

Adesso tutto dipende dalla reazione di Teheran, che potrebbe alimentare l’escalation con una ulteriore ritorsione nei confronti di Israele in una dinamica di “azione-reazione” che sta portanto la tensione in Medio Oriente ai massimi storici.

Pubblicato da edizioni24

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