La grillina Azzolina ne combina un’altra delle sue, e fa arrabbiare anche i tecnici di Conte

Ma che mascherina e basta: i tecnici di Conte ribaltano l’uscita della Azzolina. Altro che sminuire il problema: a scuola servono sia il distanziamento che i dispositivi di sicurezza individuale.

Dopo i presidi, ora anche i tecnici del governo Conte smentiscono la ministra Azzolina. La titolare del dicastero di viale di viale Trastevere nelle ultime ore ne ha fatta un’altra delle sue, costringendo gli esperti dell’esecutivo di cui la ministra fa parte a una clamorosa rettifica. Dunque, contrordine compagni: riaprire le scuole è pericoloso.

E il Comitato tecnico-scientifico che affianca il premier nella gestione del dossier coronavirus, lo ribadisce forte e chiaro. Smentendo apertamente la Azzolina e il suo ottimismo di facciata.

Come noto, in mattinata l’esponente grillina in forza all’Istruzione, contestata e smentita da dirigenti scolastici e insegnanti, aveva esordito in merito al ritorno in classe smentendo la necessità della distanza di sicurezza di un metrotra banco e banco nelle aule.

A sua detta, infatti – forse per ottemperare e archiviare di default il problema della aule pollaio e di costosissimi banchi singoli – sarebbe bastato indossare la mascherina, da sostituire peraltro ogni 4 ore. Apriti cielo! A molti, infatti, la soluzione flat non ha convinto, anzi…

In poche ore il tam tam sul web ha fatto rimbalzare preoccupazione e allarmismi del personale scolastico e delle famiglie. Ai più, infatti, è sembrato un modo sbrigativo e poco cauto di risolvere il problema del rientro a scuola in sicurezza. Un modo per dribblare i problemi e liberare il campo da polemiche e problematiche. Confermando una sola certezza:  che sia ormai quasi impossibile predisporre spazi e tempi per la riaperture degli istituti scolastici entro il 14 settembre, data prevista per il ritorno in aula di alunni e professori.

Oggi dunque, come riferisce in queste ore tra gli altri il sito di Libero quotidiano, «emerge il contenuto della riunione del Cts del 12 agosto, che di fatto ribalta quanto detto dalla Azzolina: “Il distanziamento fisico rimane uno dei punti di primaria importanza nelle azioni di prevenzione del contenimento epidemico”».

Nel verbale, oltretutto, i tecnici sottolineano che «nel caso in cui dovesse risultare impossibile garantirlo, lo strumento di prevenzione cardine rimane la mascherina». Un’affermazione dirimente che, come è sotto gli occhi di tutti, ribalta diametralmente le affermazioni della ministra. Secondo la quale, all’opposto, la mascherina avrebbe azzerato il problema il distanziamento. Una divergenza che suona come una sconfessione dell’operato della Azzolina.

E non ci sembra proprio una divergenza di poco conto…

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