La classifica del Direttore Daniele: “Calenda gioca a fare il professore filosofo, Elly guardiana islamica, e poi c’è Travaglio che si mangia le mani”

By Nina Z

La domenica è interamente dedicata alla scaletta politica dei migliori. Ah pardon, dei peggiori. E a stilarla, alla sua maniera, ci pensa il Direttore di ith24 Gaetano Daniele.

“Per il Partito democratico – chiosa Daniele – si chiude una settimana da cancellare. Iniziata male con la batosta alle elezioni regionali, e finita ancora peggio con l’assoluzione di Silvio Berlusconi al processo Ruby, Pim Pum Pam. Un destro e un sinistro che stendono i filosofi “del so tutto io”. E non contemti, I dem, hanno trovato pure il modo per azzuffarsi tra loro. A far sbroccare i quattro moschettieri dell’apocalisse, che si contendono la poltrona di segretario alle primarie, sono state le parole benevole di Enrico Letta nei confronti del premier Giorgia Meloni. “Non è poi così male”, ha ammesso. Dopo un’intera estate passata a demonizzarla, finalmente si è accorto che la realtà è un’altra. Ma fermi tutti: se pensate che questi siano il peggio della settimana, vi sbagliate di grosso. Perché a fargli un bocchino, ci finiscono Marco Travaglio e compagni della sinistra salottiera. Ah, non scandalizzatevi del termine “bocchino”, è sinonimo di “baffo”. A qualcuno che piace fraintendere, e magari li fa, potrebbe passare l’idea di etichettarmi volgare”.

Poi Daniele passa ai peggiori:

“Ebbene, partiamo da Carlo Calenda. Incassata la sconfitta alle elezioni di domenica scorsa, invece di fare il mea culpa, ha puntato l’indice su chi è andato a votare: “Gli elettori decidono ma non hanno sempre ragione. Altrimenti non saremmo messi così”. Ma ammettere che puntare tutto su Letizia Moratti in Lombardia o sostenere l’ex assessore di Zingaretti, Alessio D’Amato, nel Lazio non sono state affatto scelte vincenti, non sarebbe stato più semplice? Macché, figurarsi! Sentilo un po’: “Avete tutti scritto che la Moratti era la candidata perfetta per la Lombardia. Il Lazio con un ottimo candidato e coalizione è andato peggio. Sono trent’anni che votiamo e siamo scontenti di chi votiamo. Sostengo da sempre che votiamo per ragioni sbagliate: appartenenza e moda”. Moda o appartenenza, chissà! Si chiama democrazia. E se non lo hanno votato, un motivo ci sarà. O no, caro Calenda? Mi piaci come professorino stratega o stregone della politica, magari fingi anche di denunciare l’avversario per paura o per capire una determinata reazione, ma l’elettorato non ama i politici infami, e di solito, anche alla lunga, ripagano con la stessa moneta”.

Poi è la volta del pd

“In merito al Partito democratico. Chi più di Elly Schlein, questa settimana, si merita una sputazzata in faccia? La medaglia d’argento è tutta sua. Ritira il premio a rappresentanza di tutti i marziani piddini. Eh sì, perché dalle parti del Nazareno stanno proprio su un altro pianeta. Mentre l’Unione europea ci attovagliava l’ennesima stangata mettendo al bando le auto a benzina e a diesel, sacrificandole sull’altare dell’ideologia green, i dem erano distratti ad azzuffarsi tra di loro con strategie pietose che sotto certi punti di vista sembravano vincenti, semza fare pero i conti con l’oste. Il motivo? Tutta colpa di Letta che al New York Times ha osato dire che la Meloni non è poi così male. Ma se con lui (ormai ex col foglio di via) si sono trattenuti, quando Stefano Bonaccini gli ha dato ragione ammettendo che “Meloni non è una fascista, è una persona certamente capace”, hanno tutti sbroccato. A partire dalla Schlein. “Non sono d’accordo”, ha commentato prima di snocciolare tutti i demeriti del premier e del governo e passare poi ad attaccare Berlusconi dopo l’assoluzione. “Non commento le sentenze ma faccio volentieri un commento politico su Berlusconi”. E giù con l’odio: “Fa parte di una classe politica incapace, nell’attaccamento al potere, di immaginare il futuro. È incredibile che siamo ancora qui a parlarne”. E allora, come posso non mettere il pd, a riprova della loro insipienza, tra i peggiori politici esistenti oggi in Italia. Sembra la commedia “non ti pago”. Facciamoli sbagliare, così rafforziamo le nostre ragioni dimenticando cancellando il passato. Del resto quello che conta è oggi. Agliagliai. Poi però le urne diranno il contrario. Non potrebbe essere altrimenti”.

Infine Daniele consegna lo scettro al migliore, si fa per dire…

“Choudo con i rosiconi della sinistra. Li avete sentiti dopo la chiusura del processo Ruby? Il fatto non sussiste. Berlusconi assolto. E loro? Incazzati neri. Chi sono? I soliti: Massimo Giannini, Maurizio Molinari ma soprattutto lui, il pistolero Marco Travaglio. L’assoluzione del Cavaliere li ha mandati al manicomio. Avevano architettato cosi bene ciò che avrebbero dovuto pubblicare, e invece. Prendete Repubblica. Titolo d’apertura: Berlusconi: ora i pm alla sbarra. E la notizia dell’assoluzione? Magicamente nascosta nell’occhiello. Idem per la Stampa! Un gioco di prestigio e la notizia viene confinata nel catenaccio. E poi dentro tutti a disquisire sul “cavillo” che ha salvato il leader di Forza Italia. Ma davvero dopo undici anni di accanimento giudiziario e mediatico siamo davvero ridotti così male? Il peggio del peggio, però, lo hanno fatto al Fatto Quotidiano. Titolo di prima pagina Criminali in festa: pagare per farla franca non è reato. Il tutto condito con una oscena vignetta in cui Mario Natangelo ritrae il Cavaliere sulla tomba di Niccolò Ghedini. Terribile! Non ce la fanno ad accettare la verità. E per questo (e molto altro) Travaglio & Co. vanno ai matti.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.