La classifica barzelletta di Politico: Meloni è “la Duce”, guida i cattivi d’Europa e dà una pista pure a Lavrov. E tutti giù per terra dal ridere

Giorgia Meloni entra in un’altra classifica di potenti. Dopo Forbes, che l’ha messa al settimo posto tra le donne più influenti del pianeta, ora è il blasonato sito americano Politico a inserire il premier nella lista dei nomi maggiormente di peso, in questo caso in Europa. Non si tratta però esattamente di un riconoscimento lusinghiero, poiché Meloni è la “prima della lista” nella categoria dei “disgregatori”, in buona compagnia di Viktor Orban (secondo) e Jean-Luc Melechon (quarto), nonché di Sergej Lavrov (che però è solo nono). Le altre due categorie sono i “doers”,coloro che agiscono, e i “dreamers”, i sognatori.

A primo acchito, la decisione che, secondo un giornalista di Politicocitato da La Stampa, è operata «ai piani alti», indigna un po’, soprattutto per le motivazioni che, attaccando Meloni per le sue posizioni politiche, finiscono per denigrare anche il voto popolare che esattamente per quelle posizioni l’ha eletta alla guida del Paese, promuovendola poi sempre di più nei sondaggi basta, però, allargare lo sguardo alle altre scelte e alle loro spiegazioni per trovarsi a confronto con argomentazioni così fragili ed evidentemente viziate da pregiudizi e ideologia da sfociare nel ridicolo.

Politico dà subito l’idea di quanto Meloni sia, a suo avviso, pessima: la indica come “La Duce” e la immortala in un ritratto sgraziato e che la invecchia. Poi, dopo aver sostenuto di fatto che finge quando si presenta come interlocutore affidabile in Europa, saldamente ancorata nella prospettiva europea e occidentale, e come scevra da qualsiasi tentazione nostalgica, il sito passa all’attacco sul fatto che il premier italiano è «contro l’immigrazione, la “propaganda di genere” e la correttezza politica», che sostiene la necessità di dare alle donne un’alternativa all’aborto, difende l’identità europea dai rischi di islamizzazione e promuove una diversa postura dell’Italia in Europa, non più improntata alla sudditanza, ma alla difesa degli interessi nazionali. E già così viene da sorridere, pensando a una battuta che circola molto sui social in casi del genere: “Difetti ne abbiamo?”.

Ma è soprattutto quando si passa a leggere le motivazioni del leader che guida la classifica dei sognatori che si ha la netta impressione che i «piani alti» di Politico vivano in una di quelle bolle in cui la realtà fa raramente capolino, essendo eccessivamente ingombre di convinzioni e narrazioni. A una Meloni mostrificata, infatti, fa da contraltare una Sanna Marin angelicata, non solo nella descrizione, ma anche nella foto ritratto (il leader dei “doers” è il ministro degli esteri tedesco Robert Habeck, che sembra sia il vero promotore di tutto ciò che di buono avviene in Europa). La premier finlandese così diventa portatrice di un «tipo speciale di acutezza politica» e paladina della resistenza anti russa per la scelta di aderire alla Nato. Ma non è tanto questo, per Politico, a farne la leader dei dreamers.

È, piuttosto, il fatto che «come donna di 36 anni, Marin rimane una rarità in una classe politica ancora popolata principalmente da dinosauri maschi. Anche in un Paese con un alto tasso di parità di genere, il suo tempo come primo ministro – e la reazione di molti ad esso – testimonia la lotta che lei e altri come lei affrontano prima di essere veramente trattati alla pari». E meno male che c’è la premier socialdemocratica della Finlandia a indicare questa rotta, che noi in Italia con “la Duce” donne così fuori dalla norma ce le sogniamo…

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