Il Premier Meloni alla Casa Bianca, accoglienza da star dei media Usa: “Astro nascente internazionale”

“L’astro nascente dell’estrema destra, il primo ministro italiano Giorgia Meloni, sarà domani alla Casa Bianca”. Parole di elogio, enfasi, quasi una sviolinata quella del Washington Post, che presenta l’invito rivolto dal presidente americano a Meloni come ”l‘ennesima conferma della sua credibilità internazionale”. Pochi, infatti, sono i leader stranieri di destra accolti dal presidente americano. Non hanno mai varcato l’ingresso della Casa Bianca, ad esempio, il brasiliano Jair Bolsonaro e l’ungherese Viktor Orban. Così come anche il presidente polacco Andrzej Duda, che ha incontrato Biden a Varsavia a febbraio, ma non ha ancora visitato la Casa Bianca.

“Il presidente Biden e il primo ministro Meloni hanno costruito un rapporto buono e produttivo, poiché hanno lavorato insieme a stretto contatto su una varietà di questioni come il sostegno all’Ucraina e il nostro approccio alla Cina. Il presidente non vede l’ora di continuare tale conversazione”, è un commento sull’incontro di domani, che un portavoce della Casa Bianca ha dato a Repubblica, conferma come le relazioni con Pechino, e quindi l’uscita dell’Italia dalla Via della Seta, siano al centro dei colloqui.   Al centro del colloquio – afferma una nota della Casa Bianca – “i nostri interessi strategici comuni, tra i quali l’impegno condiviso a continuare a sostenere l’Ucraina di fronte all’aggressione della Russia, gli sviluppi in Nord Africa e un più stretto coordinamento transatlantico per quanto riguarda la Cina”. La premier e il presidente americano parleranno anche della prossima presidenza italiana del G7 nel 2024.

Il tema dell’Africa – al centro dell’attenzione italiana – rappresenterà “il filo rosso della missione” statunitense della premier Giorgia Meloni, in serata attesa a Washington per una due giorni che segnerà la sua prima visita alla Casa Bianca. Dall’amministrazione Biden, rimarcano fonti diplomatiche alla vigilia dell’incontro, sono giunti segnali di apprezzamento per il ruolo dell’Italia su Africa e Medio Oriente.

È un tema, viene rimarcato, che l’Italia ha posto anche al vertice della NATO perché rientra in un unico grande disegno: la centralità mediterranea, l’attenzione sull’Africa, la questione delle risorse allo sviluppo e dell’attenzione anche alla stabilità come elemento di sicurezza, devono essere priorità che riguardano tutti gli alleati e i partner e che devono essere affrontate in tutte le sedi internazionali.

L’incontro con Biden – che si colloca subito dopo la Conferenza di Roma sulla migrazione e lo sviluppo, dopo il Vertice FAO e dopo l’Accordo Ue-Tunisia – permetterà di porre accento sull’attuale strategia italiana verso il Mediterraneo e l’Africa, ovvero sul cosiddetto piano Mattei, sull’intreccio di sfide e opportunità securitarie, migratorie ed energetiche al centro dell’attenzione italiana e dell’Unione europea.

I media Usa, intanto, sottolineano come la Meloni sia la prima donna primo ministro italiana e capo del suo governo più di destra dalla fine della seconda guerra mondiale, è ”una razza rara di leader di estrema destra”. Nei suoi nove mesi in carica, sottolinea il giornale, ha lavorato con ”equilibrio” mantenendo ”il consenso di Washington sulla politica estera”. Si tratta di ”un approccio che l’ha messa in grado di plasmare la politica europea e guidare le delegazioni dell’Unione europea, contribuendo nel contempo a farla diventare un modello per la destra globale”.

Determinante la posizione che Meloni ha avuto nei confronti della Russia. A differenza di altri esponenti di destra in tutta Europa, tra cui Orban e la nazionalista francese Marine Le Pen che in passato hanno promosso i loro legami con il presidente russo Vladimir Putin, Meloni si è presentata come un’incrollabile amica dell’Ucraina e nemica dell’aggressione russa. Su questa linea ha tenuto il punto sulle sanzioni alla Russia e ha sostenuto pacchetti di supporto militare all’Ucraina.

A conferma della credibilità internazionale di Meloni, il Washington Post ricorda l’incontro in primavera a Londra con il primo ministro britannico Rishi Sunak, che ha reso omaggio alla sua leadership in Ucraina e ha dichiarato che “i valori tra i nostri due paesi sono molto allineati”. Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che lo scorso autunno aveva avvertito di ripercussioni per l’Italia se le cose fossero andate in una “direzione difficile”, è stata fianco a fianco di Meloni nei viaggi in Tunisia a giugno e luglio.

“Cosa segna il perimetro del diritto ‘accettabile’?”, ha affermato Giovanni Orsina, direttore della scuola di governo dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, citato dal Washington Post. ”Il fattore chiave potrebbe essere la posizione sulla Russia. E lei è stata abbastanza chiara su questo. Se così non fosse, racconteremmo una storia completamente diversa”, ha aggiunto. Di pari passo, scrive il giornale, la volontà di Meloni di aumentare la distanza dalla Cina. In particolare la disponibilità a ritirarsi dal programma della Via della Seta nella quale l’Italia era entrata nel 2019, ”facendo un regalo a Washington” scrive il giornale. Che aggiunge: ”sarebbe anche una dichiarazione importante da parte del paese che è pronto ad assumere la presidenza di turno del G-7 il prossimo anno”.

La stella di Meloni sta crescendo anche tra i gruppi di estrema destra scrive il Washington Post, affermando che ”è’ stata corteggiata come relatrice ospite dal partito spagnolo Vox per radunare la folla a Valencia in vista delle recenti elezioni nazionali”. E ”i suoi alleati politici in Europa l’hanno esaltata, rieleggendola presidente del Partito dei Conservatori e Riformisti europei”. Scettico, sostiene il giornale, continua a essere il presidente francese Emmanuel Macron. Gli analisti dicono che il capo dell’Eliseo sia preoccupato che Meloni normalizzi l’estrema destra e rafforzi il partito di Le Pen in Francia.

Ma nonostante le critiche francesi, anche in tema di immigrazione, Meloni ha fatto progressi nella sua agenda sulle migrazioni, portando con sé l’Europa. Il giornale ricorda il suo ruolo chiave per rivedere le politiche di asilo dell’Ue e negoziare un importante accordo europeo con la Tunisia per frenare le migrazioni attraverso il Mediterraneo. Citando il ‘Processo di Roma’ inteso a offrire aiuti finanziari ai paesi da cui partono i migranti e a reprimere il traffico di esseri umani, il Washington Post scrive che dopo che giudice federale ha annullato le restrizioni temporanee dell’amministrazione Biden sui migranti richiedenti asilo, il presidente degli Stati Uniti e Meloni potrebbero confrontarsi anche su questo argomento.

“Questo viaggio è il riconoscimento dei rapporti tra Usa e Italia, ma anche della Meloni come leader politico, osservano fonti diplomatiche: è la fine di un percorso di allineamento con gli Stati Uniti sulla politica estera, a partire dall’appoggio alla Nato e all’Ucraina, anche quando in Italia — nota Atlantic — «solo il 39% delle voci pubbliche appoggia un aumento degli aiuti militari per Kiev». Nell’Ue il riconoscimento di Meloni come leader politico è già avvenuto, proprio grazie al suo atlantismo e alla sua posizione netta a sostegno dell’Ucraina, dice ancora l’organismo internazionale.

Pubblicato da edizioni24

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