By Giuseppe Falco (per ith24)
Delle scuse di Giuseppe Conte, sui ritardi a famiglie e piccole medie imprese, gli italiani non sanno proprio cosa farsene. Il premier parla di ritardi, ma non poteva assolutamente permetterselo. Chiede susca, vuole giustificare la sua incapacità con le scuse. Ma è già un primo passo. Chiede scusa e annuncia rimedi: annunci e rimedi, rimedi e annunci. Ma dallo scoppio della pandemia sono passati già tre mesi.
“Tanti hanno ricevuto un sostegno, altri lo riceveranno nei prossimi giorni. Abbiamo lavorato al massimo per far ripartire a pieno regime il motore dello Stato, perché questo poderoso sostegno pubblico si concretizzasse in pochi giorni: ci sono stati e ancora continuano alcuni ritardi nelle somme da erogare, come pure complicata si sta rivelando la partita dei finanziamenti. Chiedo scusa a nome del Governo, e vi assicuro che continueremo a pressare perché i pagamenti e i finanziamenti si completino al più presto”.
Ma ormai è troppo tardi: sono troppi giorni che milioni di famiglie non riescono a mettare insieme il pranzo con la cena, e delle scuse non sanno cosa farsene. Quando un politico fallisce, oltre alle scuse si dimette.