Il network contro il globalismo in favore dell’identità: fondazioni, editori, centri studi

Negli ultimi anni si è consolidata nell’area della destra una rete di iniziative culturali che fanno capo a fondazioni e centri studi su cui Fratelli d’Italia può contare per approfondire tematiche storiche e di attualità. In prima linea, com’è naturale che sia, la Fondazione An, editore del quotidiano online Secolo d’Italia e custode della memoria della destra italiana. La Fondazione, presieduta da Giuseppe Valentino, organizza settimanalmente dibattiti, presentazioni di libri, mostre e convegni.

Ma non è l’unica nella galassia delle fondazioni che costituiscono il network culturaleche  diffonde le idee della destra. Ci sono anche Fare Futuro, la Fondazione Tatarella, la Fondazione Tricoli, la Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice,punto di riferimento prezioso per chiunque voglia approfondire le idee del pensiero conservatore, la storia del Msi e quella del fascismo. E ancora la Fondazione Altero Matteoli, l’associazione culturale 12 Querce dedicata alla memoria di Tony Augello, il Centro Studi Pino Rauti, il Centro Studi Dino Grammatico, il think tank Nazione Futura, il Centro Iniziative Sociali, storica iniziativa presieduta da Domenico Gramazio e, da poco nato, l’Arsenale delle idee che organizza forum settimanali online animati da Raffaele Zanon e Manuela Lamberti.

Fratelli d’Italia ha anche un proprio centro studi, affidato al senatore Giovanbattista Fazzolari, e un Dipartimento cultura guidato da Federico Mollicone. Un notevole contributo giunge anche dalle case editrici “di area” come Giubilei Regnani e Historica di Francesco Giubilei, Eclettica di Alessandro Amorese e Fergen di Federico Gennaccari.

Un fermento culturale che ha di mira il globalismo al posto del vecchio nemico, il comunismo. E’ stata proprio Giorgia Meloni, in un’intervista a Francesco Storace, a mettere a fuoco le coordinate entro cui la battaglia delle idee deve muoversi e operare.  “La sinistra – ha detto Meloni – ha sostituito l’internazionalismo comunista con quello del globalismo politicamente corretto. Il primo con l’intento nobile di affrancare i poveri ha sterminato milioni di persone. Il secondo fa il gioco delle grandi multinazionali e della grande finanza, massacrando i più deboli. E la chiamano sinistra”.

Pubblicato da edizioni24

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