Il Ministro Piantedosi annuncia il piano sicurezza: “Più espulsioni degli immigrati pericolosi”

La sicurezza va intesa come un investimento a favore del nostro Paese e non come un fardello da sopportare, evitando così di scadere in un fiume di lacrime e retorica di fronte alle tragedie che magari potevano essere evitate. Ecco perché nelle prossime settimane il governo metterà nero su bianco un il decreto che ragforza il piano sicurezza attraverso internventi specifici. A illustrarne i contenuti è stato Matteo Piantedosi, che ha elencato le principali novità che entreranno in vigore a stretto giro.

La volontà del governo è quella di partorire un provvedimento entro il mese di settembre, supportando ulteriormente l’ambito della sicurezza “con maggiori assunzioni e maggiori risorse finanziarie”. Il ministro dell’Interno, intervistato da Il Messaggero, ha spiegato che per quanto riguarda l’immigrazione si intende potenziare il sistema delle espulsioni “soprattutto di persone che si sono rivelate pericolose”. A questo si aggiungeranno “risorse e procedure più veloci” per la realizzazione dei Cpr, ovvero i Centri di permanenza per i rimpatri dove vengono trattenuti gli irregolari da espellere.

Entro settembre si vuole approvare il nuovo decreto. A tal proposito Piantedosi si è mostrato ottimista, rivendicato un risultato centrato in circa 12 mesi: “Già abbiamo ottenuto nell’ultimo anno un incremento delle espulsioni del 30 per cento. Vogliamo elevare questa percentuale”. L’emergenza immigrazione però resta, con una raffica di sbarchi che pochi giorni fa ha contato quasi 1.300 arrivi arrivati in 24 ore. Per il ministro dell’Interno la situazione che si è creata è il frutto “di una pressione migratoria epocale legata a una drammatica crisi socio-economica in Tunisia”.

“Se le statistiche fossero limitate agli altri Paesi tradizionalmente di partenza (Algeria, Libia, Turchia e via dicendo), i dati degli arrivi nel nostro Paese sarebbero addirittura in calo”, ha fatto notare. Il titolare del Viminale ha denunciato l’attività di accompagnamento, da parte degli equipaggi dei pescherecci, “di nugoli di barchini che al largo vengono depredati dei motori”. Da qui è stato necessario mettere in campo operazioni di contrasto a quelli che ha definito veri e propri “atti di pirateria”. Il risultato? Si è già arrivati all’arresto di diverse persone, con il reato di pirateria contestato di particolare gravità che prevede da 10 a 20 anni di carcere.

In sostanza si ritiene che la somma tra la severità e la determinazione nel portarla avanti possa funzionare da deterrente. Piantedosi non ha rinnegato affatto il decreto Cutro, ponendo l’attenzione sul fatto che i primi effetti mettono in evidenza una gestione più ordinata del fenomeno. Senza dimenticare il nuovo codice di comportanto delle Organizzazioni non governative. “Adesso anche le Ong agiscono sotto le direttive della Guardia Costiera italiana”, ha dichiarato.

Una maggiore sicurezza del Paese passa anche dai contenuti delle prossima legge di Bilancio. Già da ora gli occhi sono puntati sulla manovra, che dovrà riservare ampio spazio a diverse priorità come il taglio delle tasse e il sostegno economico agli italiani in difficoltà. Ma ci sarà posto anche per la sicurezza. Lo scorso anno sono stati potenziati in particolar modo gli organici delle forze di polizia, con un numero di assunzioni che ha superato le uscite per il turn over “producendo un recupero generazionale rispetto a un gap anagrafico che si era accumulato nel tempo”.

Il titolare del Viminale ha fatto sapere che la prossima legge di Bilancio dovrà continuare a percorrere il sentiero già indicato, da intendere come “la continuazione naturale” del decreto che verrà varato a settembre. Un provvedimento giudicato cruciale che, almeno nelle intenzioni, invertirà la rotta rispetto al passato.

Pubblicato da edizioni24

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