Il ministro Lollobrigida fa il punto al Meeting di Rimini: “Difendere il buon cibo italiano è una questione di civiltà”

Lollobrigida interviene al Meeting di Rimini difendendo la qualità del cibo italiano, ma rivendicandone l’aspetto culturale e preventivo sulla salute e rilanciando la candidatura a patrimonio dell’Unesco della dieta mediterranea. “Difendere il buon cibo, difendere la qualità è anche una questione di civiltà e di rispetto di un modello di sviluppo che mette le persone tutte sullo stesso piano e non si lascia condizionare esclusivamente dal loro potere d’acquisto” le parole del  ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Portando l’esempio degli Stati Uniti, il responsabile del Masaf  ha spiegato che negli Usa “c’è una divaricazione sociale tra chi mangia bene, come noi, e sta nel nostro stesso stato fisico, e le classi meno agiate, che vengono rimpinzate attraverso elementi condizionanti che vanno verso l’interesse di chi deve vendere e non dell’utente finale; questo porta ad avere una divaricazione anche dello stato fisico delle persone, con un sovrappeso che negli Stati Uniti è al 77% contro il 36% della media europea, con una obesità che arriva al 32% rispetto all’8% dell’Italia e una tendenza a collocare queste patologie sempre nelle fasce più basse di reddito”.

Il ministro ha sottolineato nel suo intervento all’incontro di Cl, come “la cucina italiana rappresenti qualità di produzione e qualità di trasformazione, oltre alla tanta ricerca collegata, la storia e la cultura” e ha  posto l’accento su un altro tema: “Produrre qualità non ha lo stesso costo di produrre e basta. Questo è un elemento che spesso non viene compreso e invece va spiegato alle nazioni che non hanno, per storia, questo elemento che contraddistingue la loro educazione alimentare”.

Il ministro è poi tornato  sull’esempio dell’America: “Io lo dico spesso, e devo dire lo condividono gli amici negli Stati Uniti: sono un grande popolo, ci hanno liberato, ci hanno difeso (e lo fanno ancora), ma su una cosa non possono insegnarci nulla, a mangiare. Perché- ha detto ancora  Lollobrigida- gli Usa hanno una criticità, un differente modello di educazione alimentare. Il nostro è interclassista, da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi perché, cercando dal produttore l’acquisto a basso costo, comprano qualità. Negli Stati Uniti, invece, c’è una divaricazione sociale”.

Il titolare dell’agricoltura ha poi spiegato i motivi della candidatura della dieta mediterranea e patrimonio unesco affermando che “la candidatura  della dieta mediterranea coinvolge i territori, la cultura, la tradizione. La dieta mediterranea non è una questione che riguarda solo l’Italia ma tutte le nazioni del Mediterraneo – ha osservato Lollobrigida- ed è un calibrato utilizzo di alcuni nutrienti per avere un certo equilibrio benessere.  Non a caso l’Italia è seconda al mondo per longevita“.

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