Il legale di La Russa smonta le bufale: subito consegnati cellulare e sim. La collaborazione è massima

Dopo giorni di speculazioni, allusioni, polemiche sui media e sui social scopriamo dal legale del figlio di La Russa che il ragazzo ha consegnato sia cellulare che sim all’autorità giudiziaria. E dunque tutte le polemiche innescate da articoli sulla stampa erano, come solitamente usa dalle parti della sinistra, pretestuose e infondate.

Sul tema, tra i primi, era intervenuto Gianrico Carofiglio, ex magistrato e ex senatore del Pd,  su Twitter: “Il cellulare di Apache pare non sia stato sequestrato: il padre è parlamentare, il telefono potrebbe essere suo, per sequestrarlo serve un’autorizzazione del Senato. Nulla vieta però di consegnare subito il telefono agli inquirenti per chiarire. Se non c’è nulla da nascondere…”. E di qui infiniti ricami, sempre sulla base di “sembra che”. Repubblica si era gettata a capofitto sul presunto scandalo del telefonino, informandoci dell’ira della famiglia della ragazza che ha denunciato la violenza perché la sim non era stata consegnata. Notizia, appunto, falsa come ha spuegato oggi il legale Bazzoni.

Adriano Bazzoni, che difende Leonardo La Russa, ha detto che sim e cellulare sono stati consegnati contestualmente. “Posso tranquillamente confermare che Leonardo La Russa alla richiesta di esibire e consegnare il cellulare, benché detenuto in quel momento dalla mamma, si è attivato per poterlo consegnare immediatamente alla mia presenza. Ha consegnato contemporaneamente sia il cellulare che la Sim in esso contenuta”.  “Di sicuro – aggiunge l’avvocato – la collaborazione del ragazzo e della famiglia  è stata totale ed esplicitamente apprezzata. È scelta dei pm in questo come in ogni altro caso invece decidere cosa acquisire”.

Sulla vicenda del telefonino di Leonardo la Russa era intervenuto anche il senatore azzurro Maurizio Gasparri. “Il tentativo di far partire una nuova telenovela sul telefonino di La Russa, presumibilmente in uso al figlio, è cessato sul nascere, quando appena richiesto Leonardo La Russa, invitato in questura, benché neanche avesse il telefono con sé, senza perdere tempo, ha chiamato sua madre che poco dopo lo ha volontariamente consegnato. Il telefono, come la Sim, è intestato al senatore La Russa. Il presidente del Senato non poteva certo anticipare la consegna prima della richiesta dei pm solo perché lo chiedevano giornali o oppositori, mentre, se avesse voluto, avrebbe potuto rifiutarsi di consegnarlo. Al suo posto anche io lo avrei consegnato, ma ciò non toglie il fatto di creare un precedente pericoloso”.

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