Hamas, Jerusalem post: “Ci sono le foto dei bimbi decapitati”

Sono trascorsi sei giorni dall’attacco di Hamas contro Israele, che intanto si starebbe preparando all’offensiva di terra nella Striscia. Gli ostaggi nelle mani di Hamas sarebbero circa 150 secondo il ministro dell’Energia israeliano Israel Katz. E la diplomazia è al lavoro per liberarli, garantendo l’incolumità dei civili a Gaza. Un terzo cittadino italo-israeliano, Nir Forti, risulta disperso. Gli altri due italiani dispersi sono i coniugi Lilach Lea Havron ed Eviatar Moshe Kipnis. Segui la diretta.

Ore 16.54 – Hamas: preparavamo attacco da due anni
Due anni di preparazione per l’attacco di Hamas a Israele con modalità segrete e con la data di inizio dell’operazione a conoscenza di una ristretta cerchia tra i vertici del gruppo islamico. Questo è quanto rivela a Russia Today tv un dirigente di Hamas, Ali Baraka, secondo il quale anche i Paesi “alleati” sono stati informati solo dopo l’inizio delle azioni militari. 

Ore 16.48 – Abu Mazen: contro uccisioni di civili da ambo le parti
“Rigettiamo le pratiche relative all’uccisione o agli abusi sui civili da entrambe le parti perché violano la morale, la religione e il diritto internazionale”: così il presidente palestinese Abu Mazen incontrando al re Abdallah di Giordania, citato dalla Wafa. Abu Mazen ha poi chiesto “la fine immediata dell’aggressione al popolo palestinese”.

Ore 16.39 – Attacco hacker alla tv di Hamas
Il canale tv ufficiale di Hamas al-Aqsa è stato hackerato con un messaggio che invita i residenti di Gaza di mettersi al sicuro: la notizia è riportata da diversi media locali. “Hamas ha distrutto la Striscia di Gaza e fatto andare i suoi leader in luoghi sicuri. Ora dovete proteggervi, evacuate le vostre case e andate in luoghi sicuri perchè il colpo sarà fatale”, recitava il messaggio.

Orea 16.33 – Jerusalem Post: Foto verificate confermano bimbi decapitati
Il Jerusalem Post conferma la decapitazione di bambini durante l’attacco di Hamas al kibbutz di Kfar Aza, nel sud di Israele. “Il Jerusalem Post può confermare, sulla base di foto verificate, che le notizie su bambini decapitati e bruciati durante l’assalto di Hamas sono corrette. Che il loro ricordo sia di benedizione”: questo quanto rende noto il quotidiano su X.

Ore 16.12 – Gaza, sale il bilancio delle vittime
Sale a 1.417 morti il bilancio dei palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza in seguito ai raid aerei condotti dall’esercito di Israele. Le cifre vengono diffuse dal ministero della Sanità dell’enclave palestinese controllata ha Hamas. Sono invece 6.268 le persone che sono rimaste ferite, ha aggiunto lo stesso ministero. Fra i morti, ci sono 447 bambini e 248 donne.

Ore 16.08 – Usa non invieranno truppe per salvare gli ostaggi americani a Gaza
Gli Usa non hanno al momento nessun piano per inviare truppe in Israele per le operazioni di salvataggio degli ostaggi. Lo conferma la Nbc citando un funzionario del consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca.

Ore 16.05 – Israele, attacchi per eliminare leadership Hamas a Gaza
L’obiettivo principale di Israele al momento è l'”eliminazione” degli alti dirigenti di Hamas nella Striscia di Gaza, compreso il capo, Yahya Sinwar. Lo ha detto il portavoce dell’esercito israeliano, Richard Hecht: “In questo momento siamo concentrati sull’eliminazione dei loro alti dirigenti, non solo quelli militari ma anche quelli governativi, fino a Sinwar. Tutti sono direttamente collegati all’attacco che Hamas ha lanciato contro Israele”.

Ore 15.30 – Capo esercito Israele: sabato abbiamo fallito
“Le forze di difesa israeliane (Idf) sono responsabili della sicurezza del Paese e dei suoi cittadini, e sabato mattina, nell’area circostante la Striscia di Gaza, non l’abbiamo gestita”: la dichiarazione di fallimento arriva dal capo di stato maggiore dell’Idf, Herzi Halevi, nel suo primo discorso pubblico dall’attacco di Hamas, come riporta The Times of Israel. “Impareremo, indagheremo, ma ora è il momento della guerra”, ha chiosato.

Ore 15.15 – Piantedosi: elevati controlli su frontiere e aree sbarco 
Grande attenzione sui “rischi di infiltrazione terroristica nei flussi migratori irregolari: è stato rinnovato l’invito a elevare l’attenzione nei controlli alle frontiere e da parte delle task force operanti nelle fasi di sbarco e negli hotspot nazionali”: lo riferisce il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi rispondendo a una interrogazione in question time al Senato. 

Ore 15 – Ucciso il fratello del portavoce di Hamas
Yosef Abu Marzouk, fratello del portavoce di Hamas, è stato ucciso a Gaza in uno degli ultimi raid di Israele sulla zona industriale d Rafah al confine con l’Egitto. Lo riportano i media.

Ore 14.58 – Assad: fermare i raid israeliani su Gaza
Fermare il prima possibile i raid israeliani su Gaza contro donne e bambini: così siriano Bashar al Assad citato dalla tv di Stato siriana. Il presidente siriano, alleato dell’Iran, ha inoltre detto che serve “un’azione rapida a livello arabo e islamico per proteggere i palestinesi”.

Ore 14.53 – Parenti degli ostaggi pubblicano i video dei bambini: “Liberateli”
Le famiglie degli ostaggi rapiti da Hamas pubblicano una serie di video con le immagini di bambine e bambini sequestrati dall’organizzazione terroristica. Nei filmati, che durano poche decine di secondi, viene chiesto il rilascio dei bimbi. “Questo è Nave, ha 8 anni ed è stato rapito da casa sua. Sua sorella, i suoi genitori e i suoi parenti sono stati sequestrati insieme a lui”: questo quello che si legge in un video. E come questi, molti altri.

Ore 14:50 – Erdogan al presidente degli Emirati: “Necessaria de-escalation”
Il conflitto israelo-palestinese è stato al centro del colloquio telefonico tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il suo omologo degli Emirati Arabi Uniti Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan. Lo riferisce l’agenzia di stampa Anadolu. Erdogan ha detto che sono necessari passi positivi da parte della comunità internazionale per favorire una de-escalation. 

Ore 14.20 – Ministro israeliano contro Trump: “Una vergogna”
Il ministro israeliano delle comunicazioni, Shlomo Karhi, contro l’ex presidente americano Donald Trump, che ha dato dell’idiota al ministro della difesa Yoav Gallant e dichiarato che il primo ministro Benyamin Netanyhau l’ha deluso. “Una vergogna che aiuta la propaganda – ha detto Karhi all’emittente israeliana Channel 13 -. È una vergogna che una simile persona, l’ex presidente degli Stati Uniti, aiuti la propaganda disseminando affermazioni che minano lo spirito dei combattenti dell’esercito e dei residenti israeliani”. 

Ore 14.15 – Raid israeliano in Siria: “Presi di mira depositi di armi”
Depositi di armi iraniane, custoditi dagli Hezbollah libanesi filo-iraniani presenti in Siria, sarebbero stati presi di mira nei raid aerei attribuiti a Israele e lanciati contro gli aeroporti siriani di Aleppo e Damasco. Lo fanno sapere i media panarabi citando fonti della sicurezza siriane. Secondo il ministero della difesa siriano, citato dall’agenzia governativa siriana Sana, i raid avrebbero danneggiato anche le piste di atterraggio dei due scali aerei internazionali. 

Pubblicato da edizioni24

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