Guerra in Napoli Servizi, la sberla dell’Azienda ai dipendenti. Scissione in Filcams Cgil: decine di lavoratori strappano le tessere. Dipendenti con gravi disabilità (104) trasferiti in luoghi fatiscenti e incompatibili

By ith24.it

È in corso una vera e propria guerra in Napoli Servizi, azienda di proprietà del Comune di Napoli. Lavoratori e lavoratrici alla canna del gas per la mala gestio dei vertici. Sotto accusa la responsabile delle Risorse umane Dott.ssa Claudia Tommasini, e il direttore generale di Napoli Servizi, Ciro Turiello.

La rivolta dei dipendenti risale a qualche mese fa, quando, scoperchiato il vaso di pandora, si sono scagliati anche contro i sindacati strappando le tessere della Filcams Cgil. Un clima di tensione alimentato dai vertici aziendali con la complicità di alcuni sindacalisti aziendalisti che hanno avuto il barbaro coraggio di riproporre ai 1800 dipendenti (in particolare agli ex dipendenti di Napoli Sociale, società in liquidazione), altri verbali di conciliazione con l’immancabile obiettivo di neutralizzare tutte le cause pendenti presso il Tribunale del Lavoro e la Corte di Appello di Napoli e impedire altre rivendicazioni o nuove azioni legali. Un bavaglio bello e buono per nascondere malefatte e mala gestio? Insomma, un contentino!.

Ma cosa prevedono questi verbali di conciliazione? Una presa per il culo. Difatti annullano diritti, ruoli maturati sul campo dopo anni di servizio e trasferimenti a dir poco inverosimili. Come il caso del dipendente G. B, invalido al 100% trasferito in un ambiente lavorativo fatiscente. Ingiustizie avallate da un sistema di consociativismo sindacale e dai notabili politici.

Queste le postazioni dove vengono trasferiti dipendenti invalidi al 100% con (104), senza neanche una sedia. Buttati li, in attesa di giorni migliori.

Questa la politica aziendale in Napoli Servizi. E a farne da padrone sono i soliti sindacalisti che invece di tutelare gli interessi dei lavoratori, soprattutto quelli con gravi patologie, tutelano i loro interessi.

Infatti basta leggere le prime righe del verbale di conciliazione per rendersi subito conto che alcuni sindacati, ovvero alcune sigle sindacali, nascono al soldo di capi e capetti? Una situazione insostenibile, arrivata ormai al limite. Per i dipendenti la misura è colma.

Ecco il Verbale della Napoli Servizi

La Napoli Servizi S.p.A. ha da tempo avviato un confronto con le Organizzazioni Sindacali finalizzato al superamento del contenzioso lavoristico in essere, mediante la ricerca di soluzioni conciliative in grado di contemperare e
bilanciare gli interessi e le rivendicazioni patrimoniali avanzate dai singoli lavoratori in sede stragiudiziale e giudiziale, e l’esigenza, sempre più marcata, di una gestione della compagine societaria improntata a criteri di efficienza ed economicità; il citato confronto sindacale, si colloca nel prisma degli obiettivi prefissati, con verbale assembleare del 27 maggio 2022, dal Comune di Napoli, quale Socio dell’attuale compagine societaria, al fine di porre in essere una «piattaforma conciliativa finalizzata al superamento di alcune tematiche dell’attuale contenzioso giuslavoristico”
.

Che dire? Tutto e il contrario di tutto nonostante l’azienda Napoli Servizi, tenta di correre ai ripari perchè continua a perdere le cause nelle aule di Tribunale e rischia di essere travolta da altri centinaia di ricorsi. Una pezza a colori? E con quale coraggio se fino ad ieri 09/10/2023 si continuano a trasferire dipendenti con gravi disabilità (104) in luoghi che farebbero specie finanche a Rambo.

Qualche esempio? La sezione lavoro del Tribunale di Napoli ha annullato i  verbali di conciliazione sottoscritti dall’Ufficio del Lavoro riguardanti il trasferimento del personale da Napoli Sociale (Azienda comunale in liquidazione) a Napoli Servizi. I verbali furono impugnati da una quarantina di lavoratrici che accusarono l’azienda di aver esercitato pressioni, estorto il loro consenso, minacciato il licenziamento per rinunciare all’inquadramento professionale, alle spettanze salariali precedentemente maturate. Le lavoratrici, sostenuti dalla “Rete e Soccorso per i Diritti” e difesi dall’aavvocatessa Giuliana Quattromini presentarono i ricorsi al Tribunale del lavoro. Ricorsi accolti in primo grado e in appello.

I verbali-se così possiamo definirli, hanno provocato una scissione nella Filcams Cgil. Un consistente gruppo di lavoratrici e lavoratori ha deciso di abbandonare l’organizzazione contestando la politica consociativa dei delegati aziendali e l’indifferenza degli esponenti territoriali.

La scelta dei lavoratori e delle lavoratrici è stata duramente criticata dalla solita sindacalista aziendale della Filcams con ben tre audio nella chat del gruppo WhatsApp. Soliti proclami demagogici, linguaggio triviale, deliri di un personaggio molto criticato dai lavoratori, riferimento di un noto consigliere comunale che nel giro di pochi anni ha cambiato quattro casacche di partito. Un campione del trasformismo politico.

E non mancano le rappresaglie contro chi si ribella al “sistema Napoli Servizi”. Nelle ultime ore sono aumentati i trasferimenti e gli ordini di servizio punitivi e strumentali nei confronti dei lavoratori dissidenti, tra cui il sindacalista dell’Usb, Franco Intocci.

Intanto, il Comune di Napoli, proprietario di Napoli Servizi continua a rimanere indifferente, legittimando storture e vessazioni in un’azienda pubblica che dovrebbe affermare i valori dell’etica e della responsabilità sociale. La domanda sorge spontanea: quando interviene la magistratura penale?

Intanto, il tutto è stato segnalato anche all’ASL competente affinché vigili in che condizione sono costretti a lavorare dipendenti invalidi al 100%.

Pubblicato da edizioni24

Pubblicato da ith24.it - Per Info e segnalazioni: [email protected]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.