Greta Thunberg fa dietrofrunt e passa il testimone. L’annuncio gela i gretini…

“Pronta a passare il testimone“: Greta Thunberg, attivista svedese conosciuta in tutto il mondo per i Fridays for Future e la lotta contro il cambiamento climatico, sta pensando di fare un passo indietro. Proprio nei giorni del Cop27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Ed è pronta a passare la parola ai “gretini”, ai suoi seguaci: “Adesso dovremmo ascoltare le testimonianze e le esperienze delle persone più colpite dalla crisi climatica. È ora di consegnare il megafono a coloro che hanno davvero storie da raccontare”. Lo ha comunicato all’agenzia di stampa svedese TT, annunciando di essere pronta a passare il testimone. Dal momento che ora il mondo “ha bisogno di nuove prospettive”, a chi è direttamente coinvolto dagli effetti del cambiamento climatico.

A quattro anni dal suo primo sciopero scolastico per il clima davanti al parlamento svedese, l’attivista 19enne passa la parola. La sua iniziativa, nata per creare un dibattito attorno al problema del cambiamento climatico e salvare le generazioni future, si è trasformata negli anni in un enorme movimento globale. Si tratterebbe di una decisione importante. “Dovremmo ascoltare i resoconti e le esperienze delle persone più colpite dalla crisi climatica – ha detto la giovane nell’intervista. “È ora di consegnare il megafono a coloro che hanno davvero storie da raccontare”.

La 19enne non parteciperà alla conferenza per il clima, la Cop27iniziata oggi a Sharm el-Sheik. Secondo lei si tratterebbe solo di un “forum per il greenwashing”. Come al solito non ha lesinato critiche dicendo che dopo avere parlato con diversi leader mondiali, è  pessimista sulla loro capacità di fare qualcosa di concreto per il clima. E infine, parlando del suo futuro dopo il diploma, ha detto di non essere ancora sicura della strada da scegliere: “Se dovessi scegliere oggi, sceglierei di continuare i miei studi. Preferibilmente qualcosa che ha a che fare con problemi sociali”.

“Uno smacco per la catechesi ambientale”, scrive Matteo Milanesi sul sito internet di Nicola Porro . “Su queste dichiarazioni, quindi, dovremmo presupporre che Greta sia stato solo un fenomeno preconfezionato dai media; nato dal giorno alla notte, in nome di un catastrofismo ambientabile amplificato dall’influencer climatica. Una ragazza che, alla guida del seguitissimo Fridays For Future, non aveva nulla da raccontare (come, d’altro canto, trasuda dalle sue stesse parole). Ma che è riuscita con efficacia a creare un mito immaginario, abbindolando tutti capi di Stato del mondo (fatta eccezione Donald Trump). Insomma, una Chiara Ferragni del clima”. Un giudizio severo. Secondo lo studioso queste sue parole dimostrrebbero che il fenomeno Greta “ha incarnato il populismo ecologico a tutti gli effetti. A quattro anni di distanza dall’inizio del fenomeno mediatico, Greta starebbe ben pensando di finire gli studi e ritirarsi a vita privata. Un po’ stile Napoleone a Sant’Elena o D’Annunzio nel suo meraviglioso Vittoriale, elogiata e decantata dal mondo della catechesi ambientale”. In effetti…

Gli stati, complice la crisi energetica, hanno riaperto le centrali a carbone e per emergere dalla condizioni di semi-anonimato, Greta ha dovuto spendere belle parole addirittura per il nucleare. Dichiarazioni che hanno fatto arrabbiare gli ambientalisti chic più radicali che fino a poco temo prima la venerano come una sacerdottessa. Forse era giuunto il momento di gettare la spugna…

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