Giuseppe Conte gira le spalle ai lombardi, retroscena: “Se poi mi ammalo, come si fa?”. Il rifiuto ad Attilio Fontana: niente visita

Giuseppe Conte, sempre lui. Ora è al centro di un clamoroso retroscena risalente al periodo dell’emergenza coronavirus e in particolare del lockdown. A svelarlo è Francesco Verderami, che sul Corriere della Sera scrive che il premier lavora solo per sé e non gradisce esporsi a favore degli alleati di governo o di chicchessia. In seno all’esecutivo citano un aneddoto del momento più grave della pandemia: allora il governatore Attilio Fontana chiese a Conte di testimoniare la vicinanza dell’esecutivo con una sua visita in Lombardia.

La risposta dell’inquilino di Palazzo Chigi? È stata la seguente: “Vediamo… Sai, se poi mi ammalo, come si fa?”.Chiamalo fesso. Fessi sono i lombardi.

Luigi Di Maio è stato il primo a certificare l’egocentrismo del premier, per questo nei colloqui con gli alleati non gli è sfuggito il tema del governo, che a suo avviso avrebbe bisogno di un maggior tasso politico o di un maggior tasso di competenza tecnica, in vista di una fase delicata quanto cruciale, dato che andranno presentati i piani per utilizzare i miliardi del Recovery Fund.

Finora Conte ha tratto la sua forza dalla debolezza dei partiti che lo sorreggono, ma adesso il punto secondo Verderami è che M5s e Pd non sembrano riuscire più a reggersi e potrebbero trascinare giù anche il premier.

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