Giorgia Meloni prende per il cravattino Conte: “la sua è stata una bella lectio fallimentaris sui disastri del suo governo”

Giorgia Meloni su Conte, ristori e fiscotorna a far sentire la sua voce. Una voce che, nel rilanciare i bisogni dei settori più colpiti dalla crisi seguita alle misure dettate dall’emergenza sanitaria, torna a chiedere discontinuità con quanto fin qui perseguito, o non realizzato, dal precedente governo Conte. Non solo: una voce che, a tutela delle categorie più deboli e in difficoltà, torna a chiedere all’esecutivo Draghi un intervento che segni un cambio di passo. E punti ad esentare dal cappio del fisco e dalla morsa della crisi, i cittadini più deboli e provati. Professionisti. Famiglie. Comunità e interi comparti di lavoratori in ginocchio, di cui la sinistra si è dimenticata. E sui quali la leader di Fdi torna ad accendere i riflettori e a sollecitare al governo contromisure e interventi efficaci. In grado di dare delle risposte lungamente attese, a promesse disattese e silenzi colpevoli.

«Il settore degli organizzatori di eventi è tra i comparti economici più colpiti dal Covid», dichiara allora Giorgia Meloni. «Parliamo di espositori. Allestitori. animatori. Progettisti e artigiani, in attesa di ristori da un anno. Per mesi e mesi – prosegue la presidente di Fratelli d’Italia – questi imprenditori sono rimasti ignorati dal governo giallorosso. Il nuovo Esecutivo Draghi dia un chiaro segno di discontinuità. Fratelli d’Italia raccoglie il grido d’aiuto di questo comparto e chiede che nel prossimo decreto ci siano finalmente le risorse necessarie per ridare ossigeno e dignità a questi lavoratori, considerati di serie B e dimenticati dalla sinistra».

Un’umanità varia, accomunata dal dramma di ristori mancati o insufficienti. E comunque chiamati a oneri fiscali a cui, in uno stato di crisi ormai endemica, su cui Giorgia Meloni è intervenuta con una serie di suggerimenti. Proposte e soluzioni, formalizzate negli emendamenti presentati da Fdi per posticipare quanto meno la riscossione del dovuto. E invece, niente da fare. E come denuncia la stessa numero uno di Fdi dal suo profilo Facebook, «nessuna proroga per il pagamento delle rate 2020 relative alla rottamazione ter. Dal 1° marzo il fisco torna a riscuotere».

Non solo. Come rileva la stessa Meloni nello spazio dello stesso post: «Nessuna distinzione tra chi ha perso il lavoro. Chi ha un’attività danneggiata dalle restrizioni. E chi invece ha mantenuto il reddito. La maggioranza che sostiene Draghi cala la mannaia e boccia gli emendamenti di Fratelli d’Italia per posticipare la riscossione. È impensabile che lo stesso Governo che obbliga alla chiusura attività come palestre, ristoranti, cinema e teatri, poi pretenda che i lavoratori di questi settori debbano mettersi in regola coi pagamenti. Tutto ciò è profondamente ingiusto – tuona la Meloni via social –. Il Governo intervenga in extremis per esentare dalle prossime scadenze le categorie colpite».

Infine, sempre via social, Giorgia Meloni commenta la lectio di Conte all’Università di Firenze. E ironicamente posta: «L’ex presidente del Consiglio Conte ha tenuto ieri all’Università di Firenze una lezione dal titolo: “Tutela della salute e salvaguardia dell’economia. Lezioni dalla pandemia”. Una bella lectio “fallimentaris” sui disastri del suo Governo durante l’emergenza Covid». Ineccepibile.

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