Finale nazionale dei campionati italiani Paralimpici di società di Atletica leggera. Calcagni: “Cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, le difficoltà per vincerle”

Lo Sport che accoglie, integra, include e sostiene, di scena ai Campionati Paralimpici di Modena.

Sabato 7 e domenica 8 ottobre, a Modena, si è svolta la finale nazionale dei Campionati Italiani Paralimpici di Società di Atletica Leggera per i titoli maschili e femminili in ambito assoluto, promozionale e giovanile, per un totale di sei scudetti in palio.

A darsi battaglia, in pista ed in pedana, circa 160 atleti, in rappresentanza di 32 club.

Teatro delle gare è stato il Campo Comunale di Atletica Leggera di Modena, sito in via Alfonso Piazza 70.

L’evento è stato magnificamente organizzato dalla Fispes, in collaborazione con il Comune di Modena, sotto il patrocinio e il sostegno della Regione Emilia Romagna.

Il campionato ha visto l’affermazione delle Associazioni Sportive Dilettantistiche Anthropos di Civitanova Marche e Omero di Bergamo, a dimostrazione di come lo Sport sia un mezzo straordinario per favorire l’accoglienza, l’integrazione, l’inclusione dell’altro da sé: uguali e diversi nei bisogni, nei sentimenti, negli affetti, nell’intrinseca umanità di fondo.

Disabilità, diversità, differenza: sfumature sinonimiche che perdono di sostanza se si riducono ad etichetta, stigma, contrassegno!

Al contrario, ciascun atleta paralimpico, con la propria peculiarità, specificità, quindi, preziosità, dimostra quotidianamente come quelle sfumature terminologiche trovino senso solo nell’unità della ricchezza della diversità, vista come “risorsa” e non come ostacolo, come ponte da costruire, per intessere relazioni umane ricche e arricchenti, e non come muro da erigere, per dividere, separare, isolare.

Le due giornate hanno visto grandi prestazioni di squadra, che non sono altro che il risultato di straordinarie prestazioni individuali.

Tra le migliori performances andate in scena al Campo Comunale di Atletica Leggera di Modena sono certamente da annoverare, anche, quelle degli atleti Pugliesi.

Degni di nota sono, infatti, gli importanti risultati ottenuti dai nostri atleti della ASD KEEP FIT di Bari.

Carlo Calcagni, in forza anche al GSPD (Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa), che solo cinque settimane fa ha subíto un delicato trapianto, ha partecipato a 6 gare, dimostrando di essere sempre “pronto” a dare il massimo di sé in ogni occasione, facendo registrare i seguenti risultati, nella categoria F34:

Getto del peso: 7,66 metri;
Lancio del disco: 21,96 metri;
Lancio del giavellotto: 17,88 metri.

Tuttavia, i suoi risultati più sorprendenti sono stati quelli ottenuti con il Race Runner, perché proiettano l’atleta Pugliese ai primi posti del Ranching ipc mondiale, nella categoria T72:

400 metri M + F – Race Runner (Frame Runner): prestazione 1′:06″:25;
100 metri M + F – Race Runner (Frame Runner): prestazione 15″:46;
200 metri M + F – Race Runner (Frame Runner): prestazione 31″:37.

Buone posizioni anche per le due portacolori della KEEP FIT Anna Di Stefano e Sonia D’Addabbo: la prima si è distinta nel giavellotto e nel disco, specialità nella quale si è superata tre volte, portando a mt. 10,75 il personale; Sonia, invece, sebbene stenti a ripartire, ha però tanta voglia di riscatto.

Per questo, lei ci dà appuntamento a Roma, dove il 20 e 21 ottobre avrà luogo la finale Nazionale di Coppa Italia lanci.

Da ricordare che Sonia detiene due record italiani: nel getto del peso e nel lancio del giavellotto.

Che sia una nuova gara, una competizione, una sfida, gli atleti, in generale, e gli atleti paralimpici, in particolare, avvalorano quella massima sapienziale, universalmente valida, di Pierre de Coubertin: “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”.

A rimarcare l’alto valore dello Sport, che, in alcuni casi, diventa àncora di salvezza, vi sono le parole dell’Atleta, del Soldato, dell’Uomo Carlo Calcagni: “Sopravvivo grazie alle quotidiane terapie. Ho cicatrici che nessuno può vedere. Ho ferite che non sanguinano, sotto gli occhi di tutti. Le mie lacrime non bagnano, sempre. Le mie grida, spesso, non fanno rumore. Ma, grazie allo Sport, riesco a VIVERE bene comunque! Lo Sport è sacrificio, passione, orgoglio, resistenza e piacere di stare insieme. Sono un sognatore: non mi sono arreso, mai, e mai lo farò! Ogni singolo attimo di vita rappresenta per me una grande opportunità per continuare ad inseguire quegli obiettivi e quei sogni che mi permettono di essere felice, nonostante tutto e nonostante tutti”.

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