In Italia tutto è possibile, ad esempio se si favorisce l’immigrazione clandestina e si sperona una motovedetta della Guardia di Finanza, si corre il rischio di essere anche premiati.
Infatti, in questi giorni fremono i preparativi per la preparazione del palinsesto autunnale della prossima stagione televisiva e dai corridoi dei principali network televisivi emergono le indiscrezioni sulle prossime mosse dei dirigenti. Una delle più forti, destinata a creare i maggiori terremoti nell’opinione pubblica, arriva dalla Rai ed è stata resa nota dal profilo ufficiale della Lega su Twitter. Pare che a Viale Mazzini siano intenzionati ad acquistare i diritti per la trasmissione di un film su Carola Rackete e la Sea Watch.
“Roba da matti! La Rai paga 25mila euro per trasmettere un film su Carola e Seawatch. Tutto a spese dei contribuenti italiani”, si legge nel tweet inviato dalla Lega. Con ogni probabilità, la pellicola di cui parla il partito di Matteo Salvini è Seawatch 3, un documentario realizzato da Jonas Schreijag e Nadia Kailouli, giornalisti e registi. Il prodotto è stato presentato al Festival dei Popoli di Firenze lo scorso novembre e racconta quello che successe a bordo della Seawatch 3 fino alla notte tra il 28 e il 29 giugno, quando Carola Rackete decise di forzare i blocchi navali italiani per entrare nel porto di Lampedusa. Il filo conduttore della propaganda immigrazionista del documentario è il salvataggio in mare di 53 persone visto da un unico punto di vista, ovvero quello di Carola Rackete.
Forse varrebbe la pena vederlo per capire che in mare accade l’esatto contrario. Anche perché se non ci fossero i mercanti del male, di esseri umani, tutto questo non sarebbe accaduto. Ma difronte al business non c’è dignità chev tenga.
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