[La perizia] Ecco perché il militare è morto dopo il vaccino: “Troppi anticorpi”

Si è trattato di un rapporto causa-effetto quello che ha portato alla morte Stefano Paternò, il militare morto lo scorso 9 marzo dopo aver fatto la prima dose del vaccino AstraZeneca.

Nonostante i lotti incriminati ABV2856 del siero siano stati dissequestrati e siano stati scagionati dall’inchiesta anche tre dei quattro indagati della procura di Siracusa e cioé il medico, un infermiere dell’ospedale militare di Augusta dove il vaccino fu somministrato e il medico del 118 che la notte successiva tentò inutilmente di rianimare il sottufficiale della Marina nella sua abitazione di Misterbianco, nel Catanese, il vaccino c’entra eccome con la morte del militare ed in modo diretto: come ha dimostrato la perizia dei medici legali, c’è stata una causa eziologica, cioè rapporto causa-effetto, tra inoculazione del vaccino e morte del militare perché, il povero Paternò, aveva già sviluppato gli anticorpi a causa dell’infezione naturale ma il vaccino ne ha causato una sovrapproduzone che è risultata fatale. “Da asintomatico aveva sviluppato una propria risposta immunitaria al Covid – spiega il procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, al quotidiano La Stampa– che è entrata in contrasto con il vaccino, provocando quella che in termine medico si chiama “tempesta citochinica”, Troppi anticorpi, insomma, che hanno scatenato una forte risposta dell’organismo con un’infiammazione che non gli ha dato scampo.

“Fino ad ora avevamo detto che esisteva una nesso temporale. Ora c’è il nesso eziologico – afferma l’avvocato della famiglia, Dario Seminara -. È un primo punto fermo in questa vicenda. Dalla consulenza sembrerebbe emergere che il vaccino innesta delle reazioni nel corpo umano: perché succede ad alcuni ed ad altri no ancora non si comprende”.

Il pm Gaetano Bono ha disposto il dissequestro di tutte le dosi di vaccino Astrazenca del lotto ABV2856 che, nelle prossime ore, i carabinieri del Nas restituiranno ai centri vaccinali di mezza Italia in cui era stato sequestrato.Il lotto era stato sottoposto ad accertamenti irripetibili effettuati nella sede del Rivm, il National institute for public health and enviroment, in Olanda, su un campione di 250 dosi e poi anche all’Istituto superiore di Sanità. I campioni sono risultati conformi alle caratteristiche del vaccino.

Rimane, comunque, un caso che il capo della procura di Siracusa considera “unico” nel suo genere, rispetto agli altri ancora sotto indagine da parte di diverse procure siciliane. Adesso, la procura di Siracusa si appresta a chiedere l’archiviazione per i tre sanitari indagati mentre resta per il momento ancora aperta la posizione del quarto indagato, l’amministratore delegato di AstraZeneca Italia, Lorenzo Wittum.

Pubblicato da edizioni24

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