Daniele: “Ma avete letto che cazzo ha scritto il Censis? Siamo sonnambuli? Riformiamo questa Italia, così com’è, è una macchietta”

By Gaetano Daniele

Avete avuto modo di leggere cosa ha scritto il Censis? Non vi siete persi nulla. Ma se avete 5 minuti da perdere, e vogliamo farci 4 risate insieme, ve lo spiego un attimo. Il 57º Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese, nota quanto segue: “Gli italiani sono sonnambuli, ciechi e insipienti dinanzi ai cupi presagi, intrappolati nel mercato dell’emotività, ripiegati nel tempo dei desideri minori?” La società italiana nel 2023, stando al Censis, è inabissata, affetta da sonnambulismo, precipitata in un sonno profondo del calcolo raziocinante che servirebbe per affrontare dinamiche strutturali dagli esiti funesti”. Gli italiani, invece, sono resi più fragili dal disarmo identitario e politico, emotivamente ipertrofici, presi da continue scosse emozionali, in preda a fughe millenaristiche, spasmi apocalittici, impauriti dal clima impazzito”. Una roba allucinante, ma chi cazzo ha scritto questa roba? Spasmi apocalittici? Di solito li prevengo con un malox, ma non sono mai stati apocalittici.

Ormai, in Italia, se ci fate caso, parlare complicato pare sia diventato un fenomeno molto in voga e non mi stupisce che coloro che hanno steso questa relazione abbiano fatto ricorso ad un lessico quasi contorto, metaforico, addirittura surrealistico. L’obiettivo è sempre lo stesso: suscitare più effetto. Il risultato, allo stesso modo, è puntualmente il medesimo: rendersi indecifrabili, completamente inaccessibili. Indicare la società italiana come affetta da sonnambulismo non vuol dire che gli abitanti della penisola soffrano di insonnia né il fatto che abbiano spasmi apocalittici significa che siano in preda al mal di stomaco o alle doglie.

Questo lo si era capito. Quello che risulta emergere dallo studio è che, se prima eravamo, sempre secondo il Censis, furiosi, carichi di rabbia e di rancore che scaricavamo gli uni contro gli altri e pure contro i migranti (ripeto, stando al Censis), oggi ci saremmo rincoglioniti, insomma dormiremmo beatamente, immobili in uno stato di profonda incoscienza. Non credo sia la fotografia esatta della realtà. La paura che avevamo ieri ha semplicemente mutato indirizzo, come è naturale che avvenga: prima temevamo il virus, ad esempio, oggi il rischio di una guerra mondiale e nucleare. Del resto, è inevitabile che sorgano certi timori quando sul pianeta vengono combattuti due conflitti importanti, come quello in Ucraina, di cui ci siamo quasi scordati, e quello in Medio Oriente, il cui scenario è quello storico della striscia di Gaza. Dalla mattina alla sera non si sente parlare che di guerra, come potremmo non sviluppare talune preoccupazioni? Tuttavia, esse non sono mica castranti, la gente continua a vivere, a lavorare, a fare l’amore, a scopare, ad andare a ballare, ai concerti, a fare quello che faceva prima, a pensare alle cazzate, alle frivolezze, alle vacanze, ai ponti, ai divertimenti, senza che questi timori la condizionino tanto quanto indica il Censis. C’è una esasperazione dei toni e delle tinte. Il “mercato dell’emotività” ignoro cosa sia, in Italia ha più successo quello delle vacche, così come non conosco “i cupi presagi” davanti ai quali gli italiani sarebbero ciechi. C’è una contraddizione di fondo: o dormiamo o siamo emotivamente scossi. Le due cose non vanno a braccetto! Agliagliai…. Queste relazioni, ma chi cazzo le scrive?

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