Daniele: “La penso come Giambruno. Ma ci sono genitori che girano la faccia dall’altra parte, perchè sentono il peso dei figli”

By Gaetano Daniele

La penso esattamente come Andrea Giambruno. Purtroppo, il giornalista, essendo il compagno della Premier Meloni, è costretto a fare i conti con la distorsione mediatica e politica, soprattutto di chi monta, crea, estrapola, strumentalizza ogni parola per meri fini mediatici. C’era da aspettarselo l’attacco a media unificatii contro il giornalista  riguardo la violenza sessuale di gruppo a Palermo. La distorisione delle sue parole da giornaloni e politici – Boldrini in primis- è da sceneggiata vecchio stile e poco credibile. Secondo sinistre, opposizioni e lacchè deve essere ghigliottinato, magari messo a testa in giù per aver pubblicamente consigliato, a proposito di stupri e violenze, che: “se i giovani non si ubriacassero e drogassero difficilmente finirebbero nelle braccia del lupo”. La sentenza del Tribunale Pd,  è firmata dalla vice presidente del Pd, Chiara Gribaudo, con un irrevocabile: “Giambruno è ripugnante”. Viene da ridere, se non ci fosse da piangere. Tipico esempio di come la distorsione dei fatti possa diventare di per sé notizia.

Come si possa da queste parole di buon senso comune affermare che il conduttore abbia dato la responsabilità alla vittima per le violenze subite da i”lupi” è un mistero gaudioso. Giambruno, da par mio, è da prendere a modello, altro che chiedergli di scusarsi!.

Siamo al ribaltamento del messaggio che ha voluto trasmettere. Andrea Giambruno ha detto quello che ciascun padre dovrebbe dire al proprio figlio. Cioè parole di buon senso, altro che mortificazione della donna. Chi genitore direbbe al proprio figlio: “vai, ubriacati, drogati, e ritorna a casa come se non ci fosse un domani? Nessuno. Beh, proprio nessuno no, perché di casi di cronaca di genitori folli, ne sono pieni i giornali.

Il passaggio contestato del discorso fatto  da Giambruno durante il suo programma in onda su Rete Quattro, Diario del giorno, recitava così .”Se vai a ballare, tu hai tutto il diritto di ubriacarti. Ma se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi”, ha detto il conduttore Mediaset.  Perdere i sensi, non avere più contezza di se stessi, di dove si è e dei pericoli che tale consizione di incoscienza determina: quale buon familiare non lo  ha mai consigliato a un proprio figlio o figlia?

Suggerire a una donna o a un uomo di non ubriacarsi fino a perdere i sensi non significa colpevolizzare il suo comportamento, ma richiamarlo a una condotta che lo sottragga a pericoli per la sua incolumità. Quello di Giambruno è un elementare suggerimento che chiunque dà alla persona a cui vuole bene. In sostanza, è quello che ogni genitore dovrebbe fare con il proprio figlio. Ma siccome si deve trasformare tutto in polemica, il fatto che a dirlo sia il compagno della premier diventa argomento di lotta politica. È tutto molto triste.

Per questo fanno orrore alcuni commenti tesi a creare un “mostro” da additare in funzione anti-Meloni. Chi ha ascoltato le parole di Giambruno con onestà intellettuale ha letto in profondità: voleva accendere un faro su un problema drammatico per gli adolescenti di oggi: l’uso e l’abuso di alcol tra i giovanissimi. E la prova di ciò è che proprio il giorno stesso in cui la sinistra strepita, un’inchiesta del Fatto quotidiano dava ragione al conduttore. Un documentato articolo a tutta pagina, firmato da Giovanni Valentini, già direttore dell’Espresso e vice della Repubblica, dall’eloquente titolo: “Più alcol e droghe uguale più stupri”. Da ridere: Il quotidiano di Travaglio – tra i più astiosi contro il governo Meloni- si esprime con un linguaggio identico a Giambruno. Il cortocircuito si commenta da solo. Ha ragione Giambruno. Ma non lo deve dire Giambruno.

A Candida Morvillo del Corriere della Sera,  Giambruno ha spiegato: “Io non ho mai detto “la ragazza se l’è cercata” o che, se eviti di ubriacarti, “non ti stuprano”: questi virgolettati sono usciti su un giornale e poi dappertutto, ma sono diffamazione pura”. Nota Giambruno.

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