“Il made in Italy sotto ai piedi: tra carne halal e carne sintetica”, grazie al M5s e sinistra variegata

A volte ritornano, i mostri della politica. E sono pronti a fare battaglia a favore della carne sintetica, ovviamente sono sempre loto, i politici di sinistra. Soltanto nell’ultima settimana, infatti, si sono inseriti almeno quattro new entry in difesa del cibo coltivato in laboratorio, con dichiarazioni entusiastiche a favore di questo fenomeno socio culturale che rischierebbe di distruggere la filiera della carne italiana, che è la più buona del mondo (basti pensare alla chianina e alla fassona). Ma ormai se ne sentono di tutti i colori, come la voce da un giornale Usa che il Parmiggiano Reggiano e la Grana Padano sono nati negli Usa. Mah. Che barzelletta.

Esponenti politici ormai sul viale del tramonto, o che comunque erano stati mediaticamente posti in disparte, si sono espressi giusto all’indomani del divieto del Consiglio dei ministri di produrla e importarla in Italia. E peccato che non ci sia garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare.

Partiamo dal comico Beppe Grillo. Il fondatore del Movimento 5 Stelle si è espresso sul tema attraverso un breve articolo pubblicato sul proprio blog. “La carne coltivata è il futuro. Prendetevi del tempo e informatevi”, era stato il commento di Grillo nella descrizione su Twitter. Nel pezzo aveva consigliato la visione di un documentario sulla carne coltivata che ha giudicato “interessantissimo”. A conclusione ha ribadito a chiare lettere che la carne coltivata in laboratorio “è il futuro, per la salvaguardia degli animali e del nostro pianeta”.

Grillo ha poi anche ospitato un articolo a firma di Isha Datar incentrato sulla possibilità di mangiare carne senza uccidere gli animali. Tra le altre cosi è stato affermato il sogno di un futuro dell’alimentazione “più grande e più audace”. Ed è stato scritto che i limiti di ciò che può essere la carne cambieranno totalmente se la si coltiverà a partire dalle cellule: “La carne potrebbe essere sottile e traslucida. Potrebbe essere liquida. Potrebbe essere croccante, potrebbe essere spumeggiante”.

Sempre restando in casa Movimento 5 Stelle, è tornato a farsi sentire pure Danilo Toninelli. L’ex ministro delle Infrastrutture, ormai attivo soltanto sui social dopo la fuoriuscita forzata dal Parlamento, ha pubblicato un video in cui afferma che “la carne sintetica o coltivata è migliore della carne, diciamo, normale d’allevamento. Non si ammazzano gli animali, non si ammazza la terra. Il 77% delle terre coltivate viene coltivata per dar da mangiare agli animali, neanche agli umani che crepano di fame. Il 15% dell’inquinamento da gas serra arriva da allevamenti intensivi. Ma loro no, li vogliono tenere. Mentre il progresso scientifico va avanti, questi qua si catapultano indietro di cento anni. Ci lasceranno nei prossimi 10-20 anni con le pezze al culo. È adesso il momento di fermarli”, è l’impegno personale che si assume il “prode” Toninelli.

Non è da meno Angelo Bonelli, che se l’è presa con l’esecutivo per via delle “priorità” considerate durante l’ultimo CdM. “Il governo presenta ddl che vieta produzione e vendita di carne sintetica che in Italia non si vende e non si produce. Intanto il 44% dei nostri cibi contengono pesticidi dannosi come la cloropicrina. Per produrre un kg di carne servono tra i 10-15 mila litri di acqua”. Gli fa eco Eleonora Evi, ex europarlamentare del Movimento 5 Stelle e ora entrata a far parte nella premiata ditta Bonelli-Fratoianni, parla addirittura di “decisione oscurantista”. Nemmeno si fosse di fronte a una sorta di Inquisizione. Anche nella commissione europea si trovano simpatizzanti della carne sintetica. Un portavoce di Janusz Wojciechowski, commissario a Bruxelles per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale, ha fatto sapere che l’Ue sarebbe pronta a dare l’ok agli “alimenti inventati dal nulla, gli alimenti prodotti utilizzando nuove tecnologie e nuovi processi produttivi, ma anche gli alimenti che finora sono stati tradizionalmente mangiati al di fuori dell’Europa”.

Uscendo dall’ambiente strettamente politico, troviamo altri “influencer” a favore dell’utilizzo della carne sintetica. In primis c’è Antonella Viola che, non contenta di avere portato avanti la crociata anti vino ritiene che la carne originata dalle cellule staminali sarebbe praticamente una sorta di panacea. “Le opzioni per il futuro sostenibile sono quindi assolutamente dovute: o rinunciare al consumo di carne o trovare nuovi modi di produrla”, ha ribadito l’immunologa, celebrando il tentativo della scienza di “offrire all’umanità nuove strategie per alimentarsi”.

Alla lista dei pro-carne da laboratorio, meritano una menzione anche Mario TozziAlessandro Cecchi Paone e Lorenzo Biagiarelli. Questi ultimi tre, in realtà, da più tempo propugnano gli alimenti e mangimi da laboratorio; tenendo anche conto che tutti loro sono anche allo stesso tempo sostenitori della farina di grillo e, più in generali, degli insetti da potere mangiare sulle nostre tavole. Il geologo ritiene che “quando si arriva agli insetti e alla carne coltivata, lo si fa per ridurre gli impatti ambientali e, nel secondo caso, anche per il benessere dei viventi non umani. Non per moda o ideologia. Se sono sicuri, salutari e impattano meno, perché no?”. Per lo storico conduttore de La macchina del tempo “ci vuole la carne sintetica per i 2 milioni e mezzo di italiani che non hanno neanche da mangiare”. Infine, il foodblogger fidanzato di Selvaggia Lucarelli giustifica il tutto ricordando che “il 50% della carne noi la importiamo, come importiamo 10mila tonnellate di soia transgender che servono per alimentare la filiera della carne”. Insomma: le porte per difendere la carne allevata in laboratorio sono più che mai aperte.

Pubblicato da edizioni24

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