Daniele: “Il caso Geolier ha già rotto i coglioni, ha perso. Ora, giustamente, compare anche la mamma di Giogiò: “A lui un premio, a mio figlio niente”. E ha ragione, Manfredi che mi combini?

By Gaetano Daniele

Il caso Geolier ha già rotto i coglioni, ha perso, fatevene una ragione. Ma poi dove stava scritto che doveva vincere per forza lui il Festival di Sanremo? Sono di Napoli, non mi piace quel genere di musica, quindi? Gli auguro tutto il successo di questo mondo, ma il testo non mi è piaciuto. Sento paragoni inaccettabili. Addirittura Geolier a Pino Daniele. Nulla a togliere a Geolier, ma Pinuccio è irragiungibile. E poi il genere è diverso. E poi che cazzo c’entra il razzismo?

Il primo artista napoletano a trionfare al Festival di Sanremo è stato nel 1955 Tullio Pane, in coppia con Claudio Villa, con la celebre canzone “Buongiorno tristezza”.

Due anni dopo, nel 1957, a vincere è stato Nunzio Gallo, ancora in coppia con Claudio Villa, con il brano “Corde della mia chitarra”.

Negli anni ’70 arriva la doppietta di Peppino di Capri. Nel 1973 l’artista isolano trionfa con “Un grande amore e niente più”, davanti ad un altro napoletano, Peppino Gagliardi, giunto secondo con la canzone “Come un ragazzino”.

Nel 1976 arriva il ‘bis’ per il ‘Peppino nazionale’ grazie al brano “Non lo faccio più”. 

L’ultimo artista napoletano ad aver vinto il Festival di Sanremo è stato Massimo Ranieri. La sua “Perdere l’amore” nel 1988 sbaraglia la concorrenza, precedendo sul podio Toto Cutugno (“Emozioni) e Luca Barbarossa (“L’amore rubato”). 

E mo ‘camma fa’.

Addirittura è arrivata la solidarietà del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Ma chi è muort? Ha voluto omaggiarlo scatenando però una reazione di sdegno. In particolare, a contestare la presenza del rapper del rione Gescal nella Sala dei Baroni è Daniela Di Maggio, la mamma di Giò Giò, il ragazzo ucciso per un diverbio in strada a Napoli. Il rapper ha infatti ricevuto una targa dal primo cittadino partenopeo. “Le motivazione del sindaco, quelle sono proprio indigeste: Geolier diffonde valori e cultura. Avrebbe dovuto chiamare anche la mamma di Giovanbattista Cutolo e dare una targa per Giogiò, che sul palco dell’Ariston, con Geolier ha rappresentato Napoli”, afferma, come riporta il Corriere una parte di napoletani. Proprio la donna è salita sul palco della kermesse musicale per ricordare il figlio musicista che sognava l’orchestra di Sanremo. E sinceramente ha pure ragione.

Ma è stato ucciso nella notte del 31 agosto da un minorenne in seguito a una lite per futili motivi. “Non si può fare una cosa del genere. Così passa un messaggio sbagliato – tuona sulle colonne del Corriere della Sera prima di tornare sul cantante contestato -. L’ho difeso certo e difenderò Geolier, che sta cambiando il suo modo di scrivere e fare musica. Che ha detto anche che dalla morte di Giogiò i ragazzi hanno capito tante cose, che avere un’arma non è la soluzione, che i ragazzi dei quartieri devono cambiare. Bene, era quello l’obiettivo. Ma premiare solo chi nel passato imbracciava il kalashnikov d’oro, cioè Geolier, escludendo una vittima, Giogiò, è incoerente, sbagliato. Mi chiedo: tu sindaco di Napoli che messaggio vuoi dare alla città? Sono indignata”

Il primo cittadino ha infatti definito il rapper arrivato secondo in gara come “l’espressione di una delle tante facce della nostra cultura, della cultura musicale della città. È giusto e naturale che possa avere questo riconoscimento e noi gli chiederemo un forte impegno per mandare messaggi positivi”. Insomma, una medaglia della città al giovane, ma niente a Giogiò. E questo non si fa, caro Manfredi. Una ne hai fatta, ed hai pure sbagliato. Insomma, e fatt nata figur e merd! La mia solidarietà a Giogiò.

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