Daniele: “Anno 2004, al centro geografico di Firenze, il Gen. Rotatori mi disse: Vannacci è uno dei migliori, non mi meraviglierei se fosse declassato per una banale scusa, magari trasferito qui. Fu profetico”

By Gaetano Daniele

Prima di rivelare quanto mi disse il Generale di Brigata Beniamino Rotatori sul Generale Roberto Vannacci, inizio col raccontare chi è Roberto Vannacci. Molti ne parlano, ma non sanno nemmeno distinguere una greca da una torre.

Roberto Vannacci frequenta il 168º Corso “Fedeltà” dell’Accademia Militare di Modena e la scuola di applicazione di Torino. Ha tre lauree di livello magistrale: in Scienze Strategiche (conseguita presso l’Universita degli studi di Torino), in Scienze Internazionali e Diplomatiche (presso l’Università di Trieste) e in Scienze Militari (presso l’Università di Bucarest). Ha conseguito, inoltre, il Master universitario  di II livello in Scienze Strategiche presso l’Università di Torino.e il Master di II livello in Studi Internazionali Strategico-Militari in collaborazione con l’Università di Cattolica di Milano e l’Università Luiss di Roma. Quindi, prima di parlare di un uomo di questa caratura, bisogna contare almeno fino a 100. Non sempre è cosi. Ahimè, come ho sempre sostenuto, in democrazis due asini valgono più di un cavallo di razza. Ma andiamo avanti.

Passa le selezioni per accedere all’unità di incursori dell’Esercito italiano, il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin, dove completa il corso di formazione e consegue il brevetto di incursore (corso 80/B). Con il grado di tenente, assume il comando del Distaccamento incursori e partecipa alla Missione Ibis in Somalia (1992-1994), successivamente comanda una compagnia di incursori e, dal 2004 al 2006, assume il comando del Battaglione incursori. In questo periodo, prestavo servizio, distaccato al Battaglione. Li, conobbi il Generale Vannacci. Ricordo che al sol sentirlo parlare, mi incantavo. Ma Vannacci non era il mio comandante. Dipendevo dal Generale Bruno Loi, già comandante dell’accademia di Modena, ma in forza al Generale di Brigata Beniamino Rotatori.

IRoberto Vannacci, ha inoltre prestato servizio, nel biennio 1999-2000, come addetto alle Forze Speciali presso l’Ufficio Operazioni del Comando Forze Operative terrestri e come “Chief Special Forces” presso il NATO Rapid Deployable Corps di Solbiate Olona.

Nel 2004, Vannacci viene distaccato presso il neo costituito Comando interforze per le operazioni delle Forze Speciali a Roma, dove ricopre tutti gli incarichi operativi e di staff tra cui quello di capo ufficio Operazioni, sottocapo di stato maggiore operativo e vice comandante/capo di stato maggiore. In tali ruoli, oltre che promuovere e gestire tutte le operazioni speciali nazionali, Vannacci redige la prima Dottrina Interforze per la componente Operazioni speciali italiana. Sempre nello stesso anno, Vannacci ha un ruolo di comando nell’aliquota di incursori impegnati nell’evacuazione dei connazionali dalla Costa d’Avorio. Terminato l’incarico al COFS, nel 2009, viene inviato in Afghanistan come assistente militare del capo di stato maggiore della International Security Assistence Forces  (ISAF). il generale Marco Bartolini primo ufficiale italiano a ricoprire tale incarico. In tale ruolo Vannacci ha occasione di collaborare anche con il comandante dell’ISAF generale Stanley A. McChrystal.

Sempre al comando di unità di Forze speciali, Vannacci ha partecipato a numerose operazioni militari. Da comandante di distaccamento operativo incursori prende parte alle operazioni in Somalia, Ruanda e Yemen In particolare, durante la missione in Somalia, ha partecipato a operazioni speciali (denominate “Hillac”) finalizzate al sequestro dei depositi di armi e alla neutralizzazione dei miliziani di Mohammed Farah Aidid, noto come signore della guerra somalo. Nel 1994 Vannacci comanda uno dei due distaccamenti incursori incaricati di evacuare i civili italiani (e non solo) dal Rwanda, sconvolto dalla guerra civile (Operazione Ippocampo).

È stato impiegato in Bosnia nella zona di Pale, sede del Parlamento, e ancora dimora in qualità di comandante di Compagnia incursori. Nel 2000, inoltre, ritorna in Bosnia, a Mostar dove nell’ambito della Divisione Francese “Salamandre” è tra i responsabili delle operazioni psicologiche del contingente.

Ma il curriculum di Vannscci prosegue. Potrei continuare fino a domattina.

Ed è proprio nel 2004, mentre accompagnavo il Generale di Brigata Beniamino Rotatori al centro geografico di Firenze che, lo stesso Generale fu profetico: “Vannacci è uno dei migliori, non rimarrei sconvolto se fosse declassato per una banalità. Non vorrei ritrovarmelo qui”. Il Generale Vannacci a distanza di 19 anni viene trasferito al centro geografico di Firenze. Le sue due denunce contro l’uranio impoverito hanno fatto Bingo.

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