Da Napoli a Torino: i disastri delle amministrazioni a guida sinistra sono una eccellenza

La chiamano norma “salva-Napoli” perché a battere cassa contro il dissesto che colpisce diverse grandi città italiane c’è in prima fila Gaetano Manfredi, primo cittadino partenopeo. In realtà, il governo lavoro su un emendamento ad hoc alla finanziaria che consenta di salvare tutti i grandi comuni in pre-dissesto. I conti in rosso accomunano 9 dei 14 Comuni capoluogo delle città metropolitane e, a scorrere la lista, si vede che quelle che stanno peggio sono le città a lungo tenute da amministrazioni di sinistra: non solo Napoli, ma anche TorinoPalermoRomaReggio Calabria, tutte gravate da centinaia di milioni di disavanzo.

Il governo, come spiegato ieri dal ministro per il Sud, Mara Carfagna, «sta studiando una soluzione per sostenere le città più esposte» e «i cui conti sono a rischio e rendono difficile l’erogazione dei servizi fondamentali ai cittadini». L’aiuto, però, secondo quanto riferito dall’agenzia Adnkronos, «non sarà indolore». A fronte dei soldi che potrebbero ottenere su base volontaria e che dovrebbero essere spalmati in dieci anni, infatti, i Comuni che lo vorranno dovranno accettare tutta una serie di misure stringenti, a partire dall’aumento delle addizionali ai diritti d’imbarco per porti e aeroporti, oltre a una serie di altre garanzie in queste ore allo studio del Mef.

A riferire quale sia lo stato di (pessima) salute finanziaria dei Comuni più a rischio è stato Il Sole 24 ore. Napoli è quella che se la passa di gran lunga peggio, con 2,47 miliardi di deficit. La cifra da sola vale quanto il buco di tutte le altre città messe insieme. Anche il disavanzo degli altri Comuni, comunque, è più che ragguardevole: 888,4 milioni per Torino; 602 per Palermo; 507 per Roma; 339 di Reggio Calabria. Il totale è di circa 5 miliardi. Secondo quanto riferito ancora dal Sole 24 ore il governo starebbe valutando di mettere sul tavolo un tesoretto da 150 milioni, da assegnare nella misura di 85 milioni a Napoli, 10 a Reggio Calabria, 24 a Palermo e 30 a  Torino. Finanziamenti che certo non risolvono, ma che rappresenterebbero una boccata d’ossigeno per le città e per le amministrazioni che le guidano.

A evidenziare quale sia «il dato politico» di questo quadro ci ha pensato poi Il Giornale, ricordando che basta «una semplice osservazione» per rendersi contro che «si tratta di città governate di recente dalla sinistra e storicamente rosse»: da Napoli, dove Gaetano Manfredi ha preso il posto di Luigi de Magistris, a Torino dove il dem Stefano Lo Rosso oggi governa dopo Chiara Appendino e Piero Fassino; da Palermo, governata da Leoluca Orlando dal 2012, a Roma passata per Virginia Raggi e Ignazio Marino prima di approdare a Roberto Gualtieri, fino a Reggio Calabria dove oggi il vicesindaco Paolo Brunetti di Italia Viva è primo cittadino facente funzioni dopo la recente condanna per abuso d’ufficio – e conseguente applicazione della legge Severino – del sindaco dem Giuseppe Falcomatà.

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