Covid, l’Oms lancia la bomba: “C’è una forte probabilità che emergano varianti ancora più pericolose”

C’è una «forte probabilità» che in futuro emergano nuove varianti Covid più pericolose: a lanciare l’allarme è l’Oms, che chiede agli stati nazionali di non diminuire l’attenzione sulle misure di prevenzione, dalle mascherine al distanziamento. «Nonostante gli sforzi nazionali, regionali e globali, la pandemia non è affatto finita», ha avvertito l’Organizzazione mondiale della sanità.

La pandemia, ha sottolineato il Comitato di emergenza convocato dall’Oms, «continua a evolversi, con 4 varianti di preoccupazione che dominano l’epidemiologia globale». Per questo, l’agenzia riconosce come «forte» la «probabilità» che in futuro emergano e si diffondano globalmente «nuove varianti di preoccupazione, forse più pericolose e ancora più difficili da controllare».

L’Oms, dunque, dopo aver allertato sulle difficoltà provocate dalle «scelte divergenti» dei singoli Stati, ha richiamato i governi al mantenimento delle misure di prevenzione. «L’uso delle mascherine, la distanza fisica, l’igiene delle mani e una migliore ventilazionedegli spazi interni rimangono fondamentali per ridurre la trasmissione di Sars-CoV-2», si legge nelle raccomandazioni temporanee dell’Oms agli Stati, i quali, indipendentemente dalle condizioni della pandemia nel loro territorio, devono «continuare a utilizzare misure di sanità pubblica e sociali basandosi sul monitoraggio in tempo reale della situazione epidemiologica e delle capacità del sistema sanitario, e tenendo conto dei potenziali effetti cumulativi di queste misure».

Fra i temi toccati nel corso del meeting la lotta alla disinformazione che incide sulle campagne vaccinali, l’equità nell’accesso ai vaccini, i viaggi internazionali, per i quali l’Oms raccomanda «non richiedere la prova della vaccinazione anti-Covid come unico percorso o condizione che consenta lo spostamento, dato l’accesso globale limitato e la distribuzione iniqua dei vaccini». L’agenzia, quindi, chiede anche di «riconoscere tutti i vaccini Covid inseriti nell’elenco di uso di emergenza dell’Oms nel contesto dei viaggi internazionali».

Gli Stati, invece, «dovrebbero prendere in considerazione un approccio basato sul rischio per facilitare i viaggi internazionali revocando le misure, come i requisiti di test e/no quarantena quando appropriato, in conformità con la guida dell’Oms». Un approccio che l’Oms raccomanda anche per evitare di «imporre oneri finanziari ai viaggiatoriinternazionali in conformità con l’articolo 40 del Regolamento sanitario internazionali.

Infine, per quanto riguarda gli eventi di massal’agenzia raccomanda un «approccio di gestione del rischio che valuti, mitighi e comunichi i rischi. Fondamentale considerare il contesto epidemiologico (compresa la prevalenza di varianti di preoccupazione, la forza della trasmissione, nonché la tracciabilità e la capacità di test)». Un cenno anche all’importanza di «contrastare la disinformazione e migliorare l’accettazione del vaccino Covid» e all’equità di accesso alle iniezioni scudo. Su questo, si chiede ai Paesi di abbracciare l’obiettivo di immunizzare «almeno il 10% della popolazione di tutti i Paesi entro settembre 2021».

Pubblicato da edizioni24

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