Covid, calano i contagi ma aumentano i decessi. Lo studio svela gli effetti del vaccino mRna

Sono 389 i contagi da Covid in Italia secondo i dati regione per regione del bollettino della Protezione Civile. Altri 28 morti ieri erano stati 14. Nelle ultime 24 ore eseguiti 75.861 tamponi, il tasso di positività è allo 0,5%. I pazienti ricoverati per Covid sono 1.723 (-20. In terapia intensiva 289 persone (-5).

I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono invece diminuiti di 20 unità rispetto a ieri. In aumento il numero dei guariti: registrati 2.839 guarigioni contro le 1.336 del giorno prima, così il totale da inizio pandemia sale a 4.076.274.

La regione con più casi odierni è la Sicilia con 84 nuovi positivi; segue l’Emilia Romagna (+64); il Lazio (+52); la Campania (+48) e la Lombardia (+46). I guariti sono 2.838, per un totale dall’inizio della pandemia di 4.076.274.

La vaccinazione anti-Covid con prodotti scudo a mRna, come Pfizer/BioNTech e Moderna, sembra in grado di indurre “una risposta persistente delle cellule B del centro germinativo, che consente la generazione di una robusta immunità umorale”. E’ quanto scrive un team di scienziati della Washington University School of Medicine di St Louis, negli Usa, in uno studio pubblicato su Nature e accolto con entusiasmo dalla comunità scientifica. Tradotto in parole povere, il messaggio degli autori del lavoro è che la reazione suscitata da questi vaccini nell’organismo potrebbe proteggere per anni contro il coronavirus Sars-CoV-2, se questo patogeno con le sue varianti non si evolverà molto oltre la sua forma di oggi.

E quindi, come evidenziato anche da scienziati italiani, come l’immunologo Mario Clerici, “non è detto che serviranno richiami del vaccino Covid ogni anno”. Gli autori dello studio, che è rimbalzato sulla stampa internazionale, hanno esaminato le risposte delle cellule B specifiche per l’antigene sia nel sangue periferico che nei linfonodi drenanti di 14 persone vaccinate con due dosi di Pfizer. Quello che hanno scoperto è che la risposta che si genera appare essere persistente. E’ come se la vaccinazione ci dotasse di “fabbriche” di plasmacellule e cellule B durature. La pubblicazione su Nature di questo lavoro è una conferma alle aspettative che hanno coltivato diversi scienziati sulla base anche di altri dati emersi da precedenti studi.

Secondo quanto riporta il New York Times, una delle autrici, l’immunologa Ali Ellebedy, definisce quanto osservato nell’analisi appena pubblicata «un buon segno di quanto duratura sia l’immunità indotta da questi vaccini». “I dati” di questo studio, commenta all’Adnkronos Salute Clerici, che è docente dell’università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, «confermano che dal punto di vista immunologico non vi è nulla di peculiare riguardo a questo virus».

Pubblicato da edizioni24

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