Coronavirus, Conte sotto accusa Quei 20 giorni di ritardo che inchiodano il Premier

By Gaetano Daniele

Sono tante le accuse rivolte al Premier Giuseppe Conte, sulle misure adottate contro il Covid-19. Ma se si volge lo sguardo indietro, quel che emerge è drammatico: non creamo allarmismi; è una semplice influenza; ai numerosi decreti fino a chiudere l’italia. Ed è proprio in questo lasso di tempo che il governo Conte, avendo ignorato il mostro, ha gettato l’italia nel baratro.

27 gennaio, Giuseppe Conte: va tutto bene. Tutti col termometro in mano agli scali ad attendere i passeggeri. Dal termometro siamo passati al tampone, per poi arrivare, come anzi detto, ai tre decreti: Chiudi-Italia, Cura-Italia etc etc.. Solo che mentre il medico stava studiando la cura, i pazienti iniziavano a morire. E mentre si annunciava l’ultima modifica al decreto, le piccole e medie imprese iniziavano a chiudere serranda. Insomma, questa cura, al momento, è servita a riempire solo fogli A/4.

In Italia contiamo circa 3 posti letto per mille abitanti, molti meno degli 8 che hanno in Germania e dei 4 della Cina: si poteva usare quel tempo per realizzarne altri posti letto? Certo! Perché non si è fatto? Perché al governo c’è un Premier di nome Conte, consigliato da un signore che nel suo curriculum vitae ha: partecipazione al Grande Fratello. Del resto, avremmo potuto usare quel tempo perso ad avvisare i medici dei rischi che stavano correndo. Ma niet. A dimostrarlo ci sono i provvedimenti adottati dalle autorità. A dimostrare l’insufficienza e l’inefficienza di Conte, sono i continui bollettini di morte che arrivano dagli ospedali della Lombardia, Veneto e Piemonte.